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venerdì 4, ottobre 2024

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Cima

Una nuova cultura è possibile

Una nuova cultura è possibile

| il 22, Jan 2014

 Questi i principali contenuti del Protocollo di Intesa

Dal Web 2.0 ad azioni integrate più classiche per sostenere l’educazione stradale in Campania, una delle regioni dove l’incidentalità sulle strade rappresenta un dramma sociale forte. Questi i principali contenuti del Protocollo di Intesa realizzato in Campania e raccontato da Paolo Delli Veneri, Direttore Generale Territoriale per il Centro Sud del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Una nuova cultura per la sicurezza stradale”: è il titolo del Protocollo di Intesa in Campania tra Ministero, Associazioni di categoria, Unasca e altri soggetti, quali sono le finalità di questa azione congiunta?

In Campania, nel 2011 rispetto al 2010, si è registrata una riduzione degli incidenti, dei morti e dei feriti. Ciononostante l’incidentalità in Campania si presenta con dati che parlano da soli: 10.225 incidenti che hanno comportato 243 morti e 15.294 feriti: un dramma, sia in termini economici che di vittime, un fenomeno sociale complesso che richiede, oltre ad interventi sulla sicurezza delle infrastrutture e dei veicoli, un cambiamento dei comportamenti e delle abitudini non solo di guida, ma in generale rispetto alle diverse modalità di mobilità. Si tratta di costruire, attraverso azioni ed interventi integrati e sinergici, quella che noi chiamiamo “una nuova cultura della sicurezza stradale” che richiede, soprattutto in Campania – dove il fenomeno dell’educazione alla sicurezza stradale si presenta in modo forse anche più complesso – la partecipazione di tutti i soggetti, istituzionali e non, che come noi sono impegnati quotidianamente nella battaglia per salvare almeno una vita umana. È questo l’impegno che, assieme a questa Direzione Generale, altre Pubbliche Amministrazioni, Associazioni di categoria tra cui l’UNASCA ed altri soggetti si sono assunti con il Protocollo “Per una nuova cultura della sicurezza stradale in Campania”, sottoscritto l’11 Ottobre scorso durante un convegno sulla Sicurezza Stradale in Campania tenutosi a Napoli.

il Forum sulla mobilità sicura, responsabile e sostenibile che si propone di chiamare a discutere, confrontarsi e scambiare “case study” tra i maggiori esperti della materia.

È previsto anche un tavolo Interistituzionale sull’educazione e la sicurezza stradale ? Quali saranno i principali compiti?

Con la sottoscrizione del Protocollo si è dato vita ad un Tavolo Tecnico Interistituzionale con l’obiettivo di elaborare un Piano d’Azione attraverso un processo di condivisione e co-progettazione tra i diversi attori per definire un percorso comune atto a costruire in Campania “una nuova cultura della sicurezza stradale”.

Rispetto ai programmi di attuazione sul piano Nazionale, quali sono quelli specifici per la Campania e qual’è lo stato dell’arte dal punto di vista della sicurezza stradale?

In coerenza con le linee guida del P.N.S.S., il Piano d’Azione Regionale, per il 2013 – 2014, si focalizza su tre aree di interventi. La prima area “Educazione alla mobilità sicura, responsabile e sostenibile” si rivolge ad un target in età scolare dai 6 ai 19 anni ed agli studenti universitari. La seconda area “Miglioramento della preparazione degli utenti della strada” copre tutta la fascia di età dai 14 ai 65 anni, ma anche particolari categorie di utenti, quali gli anziani, gli extracomunitari, i neopatentati, i pedoni, i ciclisti, i conducenti di “2 ruote” ed utenti a rischio. Sono previste anche azioni che si indirizzano direttamente agli allievi delle autoscuole introducendo moduli formativi innovativi, non solo nei contenuti, ma anche nelle metodologie. Non mancano le prove pratiche di guida. La terza area “Informazione e sensibilizzazione” si rivolge sia agli studenti che agli utenti della strada in generale e prevede una campagna di comunicazione Web 2.0; un Tour itinerante ludico – educativo e, soprattutto il Forum sulla mobilità sicura, responsabile e sostenibile che si propone di chiamare a discutere, confrontarsi e scambiare “case study” tra i maggiori esperti della materia.

Pubblicato sul numero 01/2014 del magazine Il Tergicristallo

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