Valorizziamo la legge 264 in sintonia con le esigenze della collettività
Valorizziamo la legge 264 in sintonia con le esigenze della collettività
È venuto il momento che aspettavamo ormai da tempo, carico di aspettative, ma anche di preoccupazioni, e in un clima di crisi che, purtroppo, peggiora ogni giorno di più al limite della sopravvivenza, senza che si riesca ad intravedere un filo di luce. Parliamo della discussione politica che si è avviata nelle aule parlamentari su quali semplificazioni apportare alle attività nell’ottica di future liberalizzazioni e al superamento di ogni tipo di vincolo. Dal parere che forniranno le Camere, il Governo – sentito l’Antitrust – provvederà poi ad emanare nuove regole per quelle attività che saranno ritenute di interesse generale e che quindi dovranno garantire un pubblico servizio. Da oltre un anno abbiamo avviato una serie ininterrotta di iniziative rivolte a sensibilizzare prima il Governo Monti, ora quello Letta, affinché si conoscesse il ruolo ricoperto oggi da una realtà quale quella rappresentata dagli studi di consulenza (che tutti conoscono come agenzie automobilistiche). Un mondo di imprese private che, venuto alla ribalta nel 1991 grazie alla legge 264, è divenuto protagonista di un’evoluzione, sia professionale che a livello di servizi, a dir poco straordinaria. Da passacarte ed intermediari a responsabili professionalmente, da quel 5 settembre del 1991 appunto, nel rilascio di certificazioni valide per la circolazione dei veicoli al pari di quelle rilasciate dalla Motorizzazione Civile. Da agenti contabili per la riscossione e la gestione del bollo auto nel 1998 a incaricati di erogare servizi pubblici: prima nel 2000 con la nascita dello Sportello Telematico Automobilista – (STA), poi nel 2001 con l’avvio del Centro Servizi Motorizzazione, fino ad arrivare al 2006, per coprire la funzione autenticatrice degli atti di compravendita di veicoli, imbarcazioni e aeromobili. Una rivoluzione, insomma, che si è conclusa il dicembre scorso quando il Parlamento ha riconosciuto agli studi di consulenza la tenuta dello Sportello Telematico del Diportista (STED) per le formalità legate all’abilitazione alla navigazione di imbarcazioni e navi. Insomma, un’indiscutibile metamorfosi quella che si è compiuta nell’ambito dei consulenti per la circolazione dei mezzi di trasporto, investiti di notevoli responsabilità e dell’assunzione di impegni etico comportamentali di non poco conto nell’esercizio dell’attività, come peraltro ribadito da leggi e sentenze di Cassazione. Imprese private, oggi, garanti della tenuta di un sistema pubblico che regola la corretta circolazione fisica e giuridica di decine di milioni di veicoli e l’incasso di tributi per alcuni miliardi di euro l’anno. Di questo si è parlato nell’audizione che si è tenuta a metà giugno alla Camera dei Deputati presso la X Commissione Attività Produttive, Commercio, Turismo dove Unasca e Confarca hanno fatto conoscere questa realtà privata nel lavoro che svolge ogni giorno e le motivazioni che, a nostro dire, debbono far riflettere il Governo affinché emani una rinnovata 264 per valorizzare le peculiarità di questo settore privato che eroga servizi sempre più nella veste di pubblici ufficiali. A garanzia dell’Utenza e della Pubblica Amministrazione, nel rispetto della direttiva servizi e delle leggi che regolano semplificazioni e liberalizzazioni delle attività e, soprattutto, in piena sintonia con le esigenze della Collettività.
Segretario Nazionale Studi