Sicurezza: regole unitarie e chiare per tutta l’Europa
unasca | il 27, Ott 2013
Mercoledì 18 Settembre a Roma, presso il CNEL (Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro) si è svolto l’incontro “La sicurezza stradale in Italia nel contesto dell’obiettivo europeo 2020”.
L’evento, organizzato da Fondazione ANIA e ETSC (Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti), è il terzo in Italia e rientra nel quadro del progetto PIN (Road Safety Performance Index).
Ad aprire il dibattito sono i padroni di casa, nella persona del Presidente Antonio Marzano, che lucidamente descrive il problema della sicurezza stradale in Italia, degli sforzi che sono stati compiuti e di quelli che si devono ancora affrontare per poter continuare ad ottenere risultati degni di nota.” La questione sicurezza stradale è di ampio respiro e non può essere affrontata solo da un punto di vista legislativo: la partita oggi si gioca sul campo civico. O ci si impegna tutti a diffondere un buon senso civico e rispetto reciproco, o si farà poca strada.”
Prende la parola Antonio Avenoso, il Direttore esecutivo dell’ETSC, che, dopo una breve introduzione sulle attività europee svolte dal Consiglio, chiarisce lo scopo del PIN: mettere a confronto le performance dei Paesi europei in materia di sicurezza stradale allo scopo di identificare e promuovere le migliori pratiche e contribuire a formare la leadership politica necessaria per offrire a ogni cittadino europeo un sistema di trasporto stradale totalmente sicuro. Il PIN, infatti, oggi include 32 nazioni: i 28 paesi dell’Unione Europea, Israele, Norvegia, Serbia e Svizzera.
Dopo qualche breve intervento prende la parola il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. Con un discorso ben articolato, ribadisce i fattori che determinano la circolazione (uomo, veicolo e strada), le difficoltà per garantire il loro equilibrio, e soprattutto l’impegno del Governo versato per la causa della sicurezza stradale. Sono già stati stanziati parecchi soldi nelle infrastrutture, ora è arrivato il momento di investire nel fattore “uomo” e quindi anche nella formazione. Di notevole interesse il passaggio dove il Ministro ribadisce l’importanza dell’Europa come punto di partenza per le novità legislative del futuro. Oggi tutto nasce e si sviluppa in Europa.
Sergio Dondolini, il Direttore Generale per la Sicurezza Stradale per il Ministero dei Trasporti, presenta i notevoli sforzi compiuti dall’Italia per cercare di raggiungere l’obiettivo della riduzione del 50% delle vittime sulle strade, per il decennio 2000-2010 ed ha anticipato alcuni punti del piano nazionale della sicurezza stradale 2011/2020 che verrà pubblicato a giorni.
Il Bel Paese ha impegnato molte risorse in questo senso e i risultati non tardano ad arrivare (a breve avremmo la possibilità di intervistare il Direttore Generale, descrivendo nei dettagli i progressi italiani – n.d.r.).
L’On. Michele Meta, Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, snocciola un po’ di numeri sui dati dell’attuale situazione italiana. Al lordo di 205.638 incidenti registrati, nel 2012 ci sono stati 3.860 decessi, 292.019 feriti, il che equivale a circa 11 decessi al giorno, circa 2 all’ora. Il costo sociale ammonta a circa 20 milioni di euro. I risultati ci sono. L’impegno di tutte le istituzioni, nonché delle forze politiche, versato negli anni, ha dato i suoi frutti.
Nonostante la difficoltà di dialogo tra le varie forze politiche la Commissione Parlamentare è riuscita a porre l’attenzione e iniziare i lavori proprio sul tema della sicurezza stradale e la legge delega di modifica del codice della strada. A breve inizieranno anche una serie di audizioni in Parlamento, con i soggetti coinvolti nella sicurezza stradale.
L’ultima sessione di interventi, ovvero una panoramica internazionale, è stata offerta da Luca Persia per il CTL (Centro del Trasporto e della Logistica), centro di ricerca presso l’Università di Roma La Sapienza. Citando il Programma Sunflower, ovvero lo studio dei paesi virtuosi in fatto di sicurezza stradale, Persia ha dato spazio alla descrizione delle migliori pratiche di quei Stati che, nell’ultimo decennio, hanno ottenuto i migliori risultati in fatto di riduzione di decessi sulla strada: Spagna e Francia per i recenti successi, la Svezia come top player, da sempre al vertice della classifica.
Il prossimo appuntamento ETSC sarà a Novembre a Berlino.