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Autoscuole, il guado da passare

Autoscuole, il guado da passare

| il 19, dic 2018

Quanti sanno che Napoli è più a Est di Trieste? Questione di avere le idee chiare sull’Italia, magari iniziando dalla geografia. E quanti sanno che le prime due lettere dell’acronimo UNASCA stanno per Unione Nazionale? Tutti gli associati, certo. Un’ovvietà, verrebbe da dire. Ciononostante, il Segretario nazionale Autoscuole Emilio Patella lo ricorda alla sua platea di delegati e associati al suo ultimo Consiglio nazionale del 24 novembre scorso, prima del voto unanime per alzata di mano, sul mandato da completare su sei punti: allargare a tutto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ai privati la competenza sugli esami per il conseguimento della patente, creando così la figura professionale specifica dell’esaminatore; abolizione del comma 5 dell’art. 122 del Codice della strada che prevede le esercitazioni su strade poco frequentate; formazione minima obbligatoria per il conseguimento di tutte le categorie di patente; il superamento del cod. 78; la patente progressiva; l’aggiornamento dei conducenti. 


«Oggi siamo in mezzo a un guado – ha scandito Patella -, l’altra sponda è arrivare agli esami di guida nei termini di legge. Facile lamentarsi che non ci sono esaminatori, ma finora chi ha detto che la soluzione è togliere al Dipartimento dei Trasporti l’esclusiva e allargare ad altro personale? Oppure che gli esami di guida vanno privatizzati? Queste cose le ha dette solo UNASCA». Dunque un messaggio che va ricordato e diffuso, da Roma alle segreterie provinciali, e cioè agli associati.

Distinguersi e sostenersi, per passare il guado. «Fare associazione, oggi – ha ricordato Patella ai delegati -, pur con tutti gli strumenti sofisticati e semplici per comunicare è più difficile: troppi personalismi e gruppetti. Nonostante tutto questo, cresciamo. Merito vostro che rappresentate l’Associazione sul territorio. Con il mandato precedente abbiamo infine convinto il MIT a parlare di aggiornamento degli esaminatori, un cambiamento importante. Nel 2017 si è arrivati a 110 persone assunte in Motorizzazione, non accadeva da 22 anni. Gli esami non sono più fatti solo da ingegneri. Sino alla circolare del MIT che dimostra che la linea suggerita da UNASCA era corretta: gli esaminatori possono arrivare in ruolo anche da altri dipartimenti del Ministero».

La ricognizione sulle crisi degli uffici della Motorizzazione civile, mostra la consapevolezza che non ci sono isole felici; se non forse per breve tempo. Perché i casi limite di Firenze, Bergamo, Brescia si potrebbero velocemente replicare altrove nel caso si apra la finestra di Quota 100 per i pensionamenti.

Sulle nuove prove su pista per le moto, intervengono i toscani che qualche prova l’hanno già fatta, i veneti che manifestano qualche dubbio sulle 125, i siciliani che reclamano la sfida professionale che non è niente più e niente meno che fare quello che altri paesi europei già portano in pista da anni. La tentazione di mettere in folle e attendere, magari con una proroga, c’è. Voci minoritarie. Così come il timore che serva una maggiore attenzione e cautela per gli allievi quando affronteranno i nuovi percorsi a 50 km/h, il timore di indurre la smania per l’acceleratore anziché la sicurezza stradale. Punti ribattuti uno a uno da Patella. Le piste vengono smontate, metro per metro, si interpreta la corretta entrata nello slalom per ricavarne l’uscita migliore per rispettare i tempi cronometrati imposti dalla normativa europea con l’analisi di Andrea Onori, vice presidente del Centro Studi Cesare Ferrari, che ha pure stilato una lista di punti poco chiari sui tracciati disegnati dal Ministero e sui quali UNASCA attende delucidazioni. È chiaro che si tratta di una sfida che l’Associazione vuol vincere dal punto di vista professionale e formativo.

Infine, il nodo delle modifiche al Codice della strada. «Per cinque anni – ha ricordato Patella -, abbiamo sentito parlare di legge delega che lo rivedesse completamene. Ora in un certo senso dobbiamo ripartire con nuovi interlocutori. Naturalmente, abbiamo iniziato dai problemi della Motorizzazione, perché dobbiamo farci carico anzitutto di soddisfare i nostri clienti e poi parleremo di modifiche al Codice della strada. Abbiamo incontrato Governo, a partire dal Sottosegretario Michele Dell’Orco che ha la delega ai Trasporti, e le forze parlamentari, oltre ai due presidenti delle commissioni Trasporti della Camera e Lavori pubblici del Senato. Il lavoro da compiere è presto detto: le assunzioni di 148 ingegneri ci fanno piacere, ma nel giro di qualche anno non saranno equivalenti neanche al numero di chi va in pensione da oggi. Le assunzioni davvero necessarie sono più di cinquecento. Ma soprattutto la soluzione alle crisi locali della Motorizzazione è drastica: occorre modificare il Codice della strada e prevedere la figura dell’esaminatore, che abbia solo questo come compito professionale principale». Alzata di mano. Unanimità. UNASCA continua a marciare per guadare il fiume.

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