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Autotrasporto in ripresa, ma l’Est Europa cannibalizza il mercato italiano

Autotrasporto in ripresa, ma l’Est Europa cannibalizza il mercato italiano

| il 10, ott 2017

Il calo di traffico movimentato dai vettori italiani a vantaggio di quelli dell’Est europeo. Uggè a Cernobbio: “Il vero tema è come si comporterà il Governo nel conflitto che sta sorgendo all’interno dell’Europa sul Pacchetto Stradale”

Il settore del trasporto merci mostra, negli ultimi quattro anni, importanti segni di ripresa in termini di tonnellate per chilometri. Dopo il record positivo targato 2008, con 540,3 miliardi di tonnellate per km, il traffico è diminuito vertiginosamente fino a raggiungere i 413,1 miliardi nel 2014. A partire da quell’anno, come rilevato da Confcommercio, il settore ha però affrontato un graduale incremento positivo che, secondo i dati raccolti, si riconferma nei 448,3 miliardi previsti per il 2018.

Nota dolente del rapporto stilato da Confcommercio, tuttavia, è quella che riguarda il mondo dell’autotrasporto. Una parte rilevante della ripresa del settore che viaggia su gomma, infatti, sta venendo assorbita dai camion di vettori stranieri, in particolare dell’Est europeo, che si muovono in Italia tramite il cabotaggio stradale e il trasporto internazionale. Proprio in quest’ultimo frangente la situazione di crisi è evidente: dal 2005 ad oggi il traffico – espresso in tonxkm – movimentato dai vettori italiani è calato da 36,9 miliardi ad appena 11,4, con una scivolata pari al 69,2% che corrisponde, in termini di quote di mercato, ad una perdita di 23 punti percentuali. I Paesi dell’Est, nello stesso periodo, hanno visto crescere le merci movimentati da 11,8 a 47 miliardi di tonnellate per km, allargando la propria fetta di mercato fino al 55,5%.

“Il Governo italiano ha già preso alcuni provvedimenti contro il dumping sociale nell’autotrasporto” ha dichiarato il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, al Forum di Cernobbio “e altri dovrebbero entrare nella Legge di Stabilità. Ma il vero tema è come si comporterà nel conflitto che sta sorgendo all’interno dell’Europa sul Pacchetto Stradale” ha proseguito, riferendosi al confezionamento di nuove norme che l’Unione Europea dovrà stabilire per i prossimi anni. “I Paesi dell’Est stanno spingendo per una maggiore liberalizzazione, quelli dell’Ovest intendono contrastarla. Riteniamo che la Road Alliance sottoscritta da nove ministri dei Trasporti, compreso quello italiano, debba essere mantenuta e sostenuta. Non possiamo cedere. Prima di liberalizzare bisogna creare condizioni omogenee”.

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