Come si costruisce il futuro del consulente automobilistico
unasca | il 17, May 2022
Sei città per condividere, attraverso l’Italia, un’idea della professione del consulente automobilistico nel futuro. Oristano, Firenze, Alessandria, Enna, Pescara, Matera. La Segreteria nazionale Studi, dalla metà di marzo al 3 aprile, ha portato sui territori una prospettiva a disposizione degli Associati e anche dei non associati a Unasca. «Digitale» è parola chiave che, certo, fa già parte del panorama professionale. La novità arriva invece dalla riorganizzazione dei processi che la Direzione generale della Motorizzazione ha sul tavolo di lavoro. Si scrive futuro, si legge «coinvolgimento».
Giuseppe Guarino, Segretario nazionale Studi, assieme al suo Vice Francesco Osquino e i colleghi della Segreteria Santo Petrellese, Giancarlo Sangalli, Andrea Vannucchi, Raoul Rossi, Marco D’Agliano per la nautica, hanno intrapreso questo tour per dare agli Associati un primo resoconto del lavoro di relazioni con le istituzioni compiuto sin qui. Un lavoro che ha subito una importante accelerazione da quando Pasquale D’Anzi è stato nominato direttore generale della Motorizzazione. Chiamatela «intesa», quel che è certo è che l’ingegner D’Anzi lo ha detto durante un’audizione in Commissione Trasporti della Camera. Sul calendario c’è scritto 8 marzo.
Il Direttore generale ha spiegato alla Commissione che la Motorizzazione si avvia verso una «gestione pienamente digitale dei processi», a condizione di «trasferire il lavoro dove è più alta la capacità produttiva per filiere specifiche». In questo disegno, è arrivato il momento per «trasferire agli stakeholder, attraverso le associazioni di categoria riconosciute, parte dell’operatività e arrivare a una standardizzazione della qualità dei servizi su tutto il territorio nazionale».
E questa idea centrale, che coinvolge le Associazioni riconosciute dal Ministero e dà loro un ruolo più importante di quello assunto sin qui, D’Anzi la ripete da Oristano a Matera nel video dell’audizione in IX Commissione, che Guarino fa vedere agli Associati. La professionalità dei consulenti a trent’anni dalla Legge 264 oggi è ricambiata dalle istituzioni. Che in questo caso dicono che è il momento per un salto di qualità, verso un nuovo contributo degli Studi di consulenza al sistema della mobilità in Italia. Il catalogo delle cose nuove che potrebbero fare i consulenti automobilistici è ancora da scrivere. Come ricorda il Segretario nazionale Studi, in tutte le tappe dalla Sardegna alla Basilicata, passando per il Piemonte, le autorizzazioni resteranno in capo all’Amministrazione, certo. Ma il Legislatore ora lo sa: i consulenti sono pronti, la Motorizzazione si fida, Unasca è pronta per formare i suoi professionisti. «Poi, ciascuno di noi, sceglierà. Ma questa possibilità dev’essere data a tutti», dice Guarino.
Due settimane di incontri, per condividere sul territorio il capitale di fiducia costruito in poco più di un anno di Segreteria Guarino con gli interlocutori istituzionali, raccogliere impressioni dagli Associati e confrontarsi sulle criticità; prima fra tutte la mancanza di omogeneità nelle procedure. E ancora: il giudizio sulla figura del consulente automobilistico che la Viceministra al MIMS Teresa Bellanova ha pronunciato in occasione del trentennale della Legge 264 che Unasca ha tenuto a Roma, lo scorso agosto. Il documento sulle nazionalizzazioni preparato dal gruppo di lavoro capitanato da Gilberto Negretti e che è sul tavolo della Motorizzazione. La ricerca sulle prospettive che il digitale apre per la consulenza automobilistica commissionato all’Università di Udine. Tappe in uno scenario nel quale i servizi hanno un ruolo sempre più pervasivo e per i quali il momento pare più importante del luogo dove se ne usufruisce, Guarino richiama gli Associati al punto fermo dell’«autentica». «Il bene mobile registrato è un dono che non si può perdere» dice Guarino a Matera, nell’ultima tappa di questo giro d’Italia. Da qui inizia la seconda parte della storia dei professionisti della Legge 264, nella quale si parlerà di gestione di servizi, di competenze, di formazione tecnico-giuridica sempre più forte, di responsabilità.
Sarà una seconda parte scritta al plurale, come lo sono stati i primi 55 anni di storia dell’Associazione. «Unasca non la fa il segretario nazionale, nemmeno i soli provinciali. Uno conta uno, Unasca la fanno le donne e gli uomini e insieme si conta tanto», dice Guarino ai professionisti nelle sei città toccate dal tour, ai segretari e coordinatori Giovanni Panaro, Antonio Donato Celano, Saverio De Chiara, Alessandro Colalongo, Alberto Fabbroni, Raffaella Alviani, Antonino Fontana, Danilo Parisio, Susanna Giovannini, Alessandro Zanotti, al presidente onorario Michele Ciccarone. Storia, futuro e presente: nelle tappe attraverso le regioni, l’emergenza della crisi umanitaria in Ucraina è stata ricordata con le iniziative che Unasca ha condotto per il trasporto di beni di prima necessità per i profughi e con la possibilità di contribuire sul conto corrente aperto dall’Ambasciata di Kiev in Italia. L’Unasca è sempre stata anche questo, amore e sensibilità nelle vicende umanitarie.