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sabato 23, Novembre 2024

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Cima

Como: dopo il Covid, quota 3.000 fogli rosa

Como: dopo il Covid, quota 3.000 fogli rosa

| il 30, Giu 2020

Lettera al Prefetto e interrogazione parlamentare dell’On. Nicola Molteni alla Ministra Paola De Micheli. Le Autoscuole Unasca di Como, smuovono le istituzioni per affrontare la mole di fogli rosa aumentata durante il lockdown. L’emergenza è la disponibilità degli esaminatori.

«Una proiezione che abbiamo fatto assieme al direttore della Motorizzazione di Como – spiega Stefanocesare San Romè, Segretario provinciale delle Autoscuole Unasca di Como – stima in tremila i fogli rosa attivi cumulati durante il lockdown. A giugno siamo partiti con circa 350 esami , a luglio la quota è aumentata e prevediamo di averne circa 450 in totale. Ma comunque ne servirebbero 600 al mese per arrivare ad azzerare il solo arretrato a ottobre. Chiaro che in queste condizioni non potremo farcela. Prima i prepensionamenti, mai rimpiazzati; ora il personale che per ragioni di precauzione medica o per smart working ha ridotto ancora di più il numero di esaminatori e tecnici. Nella migliore delle ipotesi potremo affrontare il 16 per cento delle richieste. Se andiamo avanti di questo passo, molti allievi non riusciranno a svolgere nemmeno la prima prova, i fogli rosa andranno in riporto e, fatta una media, si tratta di 120 mila euro di spese aggiuntive in totale».

San Romè, d’intesa con l’Ing. Giancarlo Casarin, ha proposto all’On. Molteni di visitare la sede della Motorizzazione di Como per avere chiaro il quadro della situazione del personale in servizio insufficiente rispetto alle richieste degli utenti. Ne è seguita prima una lettera al Prefetto Ignazio Coccia e poi l’interrogazione di Molteni a Paola De Micheli per dare rapidamente una soluzione ai «ritardi accumulatisi nell’evasione delle pratiche presso gli uffici delle motorizzazioni civili si riflettono sulle autoscuole, le quali sono state già pesantemente colpite dalla sospensione delle attività dovuta al Covid-19, e che hanno pertanto necessità di lavorare il numero più elevato possibile di pratiche per compensare i mancati introiti patiti nel periodo di chiusura forzata».

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