Esami: come siamo messi?
E’ stato un anno ricco di sfide. La nuova direttiva in tema di esami della patente ha stabilito una nuova fase di verifica del controllo e della preparazione del veicolo che in molti casi è stata condotta tramite domande teoriche, portando talvolta alla bocciatura del candidato ancor prima che si mettesse alla guida. Molte autoscuole, poi, si sono trovate a dover affrontare l’adeguamento del parco veicolare e la carenza di aree da adibire alla guida, causando un ritardo nella possibilità di effettuare gli esami. L’Unasca, che ha seguito tutte le dinamiche emerse con la nuova direttiva in tema di esami della patente, si è mossa e si sta muovendo per risolvere i problemi relativi al parco veicolare e al nuovo esame pratico. É stata predisposta una disposizione che spieghi come deve essere condotta la prima fase dell’esame pratico: al candidato deve essere chiesto di mostrare come si prepara e si controlla un veicolo, ovvero dove si trovano le spie dell’acqua e dell’olio, il triangolo, ovvero tutto ciò che deve essere pronto ogni qualvolta si prenda il mezzo. Per quanto riguarda il parco veicolare, non solo è necessario trovare aree libere, ma anche a prezzi che siano accessibili per le autoscuole. L’Unasca sta lavorando per risolvere la questione assieme all’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani – per far sì che i Comuni forniscano queste aree a prezzi accessibili, con un ritorno economico per i Comuni stessi andando a qualificare la sicurezza e talvolta offrendo in cambio dell’area un percorso di educazione stradale nelle scuole. La nuova direttiva sugli esami ha anche introdotto le guide in autostrada e a tal proposito l’Unasca ribadisce la necessità di istituire il controllo della scatola nera sia per i tempi sia per i percorsi d’esame, così da poter accertare che le guide vengano effettivamente svolte anche in autostrada.