Fondazione Philippe Cousteau e CS MARE assieme per il Mediterraneo
unasca | il 31, Lug 2020
Si scrive SDG4MED, si legge «unire». È l’Osservatorio Congiunto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG, Sustainable Development Goals) nel bacino Mediterraneo, creatura che nasce il 22 luglio scorso dalla condivisione di intenti tra Fundacion Philippe Cousteau di Madrid e l’italiana Fondazione CS MARE.
«La salute del Mediterraneo (inclusi la Spagna del nord-est, il Portogallo e le relative regioni oltremare) è vitale per garantire sia per la biodiversità sia la stabilità geopolitica dell’Europa e del mondo intero. È per questo motivo che gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile (altrimenti noti come Agenda 2030 delle Nazioni Unite) sono così importanti per questa area geografica: portano pace e prosperità». Si legge in un documento congiunto delle due fondazioni.
La missione del neo-nato Osservatorio è coinvolgere le piccole e medie imprese (PMI) ed i piccoli comuni nel percorso per l’adozione dell’Agenda 2030: «Le PMI rappresentano il 99% delle imprese nel Mediterraneo e generano ben oltre il 50% del prodotto interno lordo, ma il loro potenziale è ancora in gran parte da sviluppare. Contiamo di promuovere un’alleanza tra le autorità e gli enti locali e le PMI grazie alla quale migliaia di “piccoli” agiranno all’unisono producendo effetti sugli SDG almeno altrettanto importanti quanto quelli delle grandi multinazionali», commenta Rafael Lobeto Lobo, il Segretario generale della Fondazione Philippe Cousteau.
SDG4MED nasce durante la crisi economica epocale indotta dal Covid-19, i cui effetti dureranno per mesi se non per anni. «I Paesi Mediterranei sono meno resilienti alle crisi economiche che non quelli del Nord Europa, dell’Estremo Oriente o degli Stati Uniti. È per questo motivo che non è sufficiente dire “potremmo fare”, è necessario agire: perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 nel Mediterraneo creerà quell’unità di intenti e quello slancio di cui le nostre imprese ed i nostri territori hanno bisogno per risollevarsi», sottolinea Giuseppe Castiglione, Segretario generale di CS MARE.
SDG4MED renderà pubblico il suo primo Piano triennale a settembre, quando inizierà a promuovere progetti ed iniziative comuni che mettano al centro le molteplici e concomitanti sfide che tutto il Mediterraneo (non solo la parte europea) si trova ad affrontare: uno sviluppo equo e sostenibile senza mettere a rischio la biodiversità e la designazione del Mediterraneo come zona ad emissioni controllate.