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Guida ecologica, quindi sicura

Guida ecologica, quindi sicura

| il 18, set 2018

La sostenibilità ambientale inizia al volante. Non è più questione di dotazione tecnologica: le auto sono ibride, elettriche, e anche i motori alimentati a carburante fossile puntano a prestazioni con consumi ridotti. Lo start and stop ormai è una tecnologia diffusa. L’attenzione all’ecologia richiede, in aggiunta, un nuovo stile di guida. Questo il messaggio che arriva da Ecopatente, iniziativa patrocinata da Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Lombardia, giunta alla 9ª edizione, cui UNASCA aderisce per l’ottavo anno consecutivo. Ecopatente punta a creare maggiore consapevolezza per la sostenibilità ambientale integrando i corsi per conseguimento della patente B con kit dedicati e con attività nelle scuole. Una guida attenta all’ambiente è anzitutto una guida più sicura.

«Una guida consapevole – dichiara Cesare Galbiati, componente della Segreteria Nazionale Unasca settore Autoscuole – è una guida sicura ed ecologica. Questo tema resta sempre significativo nel mondo della mobilità. Non si tratta solo di caratteristiche tecniche dei motori: un conducente lucido e responsabile avrà uno stile di guida più attento, meno sottoposto a stress e quindi più ecologico. Non solo, significa anche una guida più sicura. Ben vengano, quindi, le iniziative come questa nona edizione di Ecopatente, che vanno nella direzione della riduzione dell’impatto ambientale dei veicoli e della sicurezza stradale. Le autoscuole, che sono gli istituti di formazione dei conducenti, sono il luogo ideale per creare questa consapevolezza nei patentandi. Il progetto Ecopatente li trasformerà in ecopatentati. Ecco perché UNASCA sposa dal 2011 il percorso formativo Ecopatente e tutte le iniziative che vanno in questa direzione». Consigli come: evitare le accelerazioni brusche, utilizzare preferibilmente le marce più alte, tenere le ruote sempre con il giusto livello di pressione, il controllo del filtro dell’olio, sono patrimonio dell’automobilista. Si parte da azioni semplici per contribuire alla riduzione delle emissioni dei gas serra, con l’obiettivo di creare automobilisti più attenti e consapevoli nella pratica di ogni giorno. Cui si aggiunge l’urgenza di ridurre drasticamente il più pericoloso elemento di distrazione oggi esistente: il telefono cellulare.

Messaggi, notifiche, foto, video sono i fattori di iperconnessione degli italiani, purtroppo anche al volante. Secondo il 14° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, lo smartphone dove confluiscono notifiche, messaggi e contenuti multimediali è usato dal 69,6% (la quota sul totale dei telefoni cellulari era solo del 15% nel 2009), con un picco dell’89,3% tra i giovani. Gli utenti del servizio di messaggistica WhatsApp (il 65,7% degli italiani) coincidono praticamente con le persone che usano lo smartphone. Creare la consapevolezza che la guida richiede un alto livello di concentrazione e di coordinamento motorio è il primo passo per evitare una guida inquinante, anche laddove la tecnologia dia gli strumenti per rispettare l’ambiente.

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