“Homo smartphone”: ecco chi è secondo il nuovo Rapporto Dekra sulla Sicurezza Stradale
unasca | il 06, Ott 2017
E’ stato presentato martedì 3 Ottobre a Roma, presso la Fondazione Ifel, il Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2017 – strategie di prevenzione degli incidenti sulle strade europee.
Giunto alla decima edizione, il rapporto DEKRA analizza e indaga il fenomeno dell’incidentalità sulle strade d’Europa, proponendo ogni anno all’attenzione di istituzioni, enti, associazioni, stakeholder, alcune richieste per diminuire la vittimologia stradale nell’ottica di perseguire la Vision Zero. A presentare l’indagine Toni Purcaro – AD di DEKRA Italia – di fronte ad una tavola rotonda di primari attori del sistema-mobilità, tra cui il Senatore Altero Matteoli (Presidente VIII Commissione Permanente Lavori Pubblici e Comunicazione), gli onorevoli Michele Meta e Paolo Gandolfi (rispettivamente Presidente e Segretario della IX Commissione Permanente Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati), l’On. Elena Bruno Bosisio (Componente della IX Commissione Permanente Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), Angelo Sticchi Damiani (Presidente ACI), Roberto Sgalla (Direttore Centrale delle specialità della Polizia di Stato), Guido Pagliari (Coordinatore Centrale dell’Area Professionale Tecnica di ACI), Roberto Mastrangelo (Direttore Operation e Coordinamento Territoriale di ANAS), Eugenio Patanè(Consigliere Regionale del Lazio), Guido Castelli (Presidente IFEL), Alessandro Cattaneo (Presidente Fondazione Patrimonio ANCI), Pierluigi Bonora (Fondatore del #ForumAutomotive) e Giuseppe Guzzardi (Direttore Vie & Trasporti).
Il 90% degli incidenti è provocato da un comportamento errato degli utenti della strada e il nuovo soggetto coniato da DEKRA, ovvero l’”homo smartphone” risulta essere uno dei principali imputati tra le cause di incidenti stradali. “Occorre arginare il fenomeno dell’utilizzo scorretto dello smartphone in mobilità – ha dichiarato Purcaro – perchè è il principale imputato sul banco della sicurezza stradale. In questo rapporto abbiamo analizzato il fenomento non solo dal punto di vista statistico, ma siamo andati ad indagare quali best practice a livello europee e mondiale hanno dato risultati incoraggianti in termini di riduzione della mortalità sulle strade; queste buone pratiche potrebbero, opportunamente trasferite in maniera adattiva sulle singole realtà-paese, contribuire a contenere il fenomeno”.
Nel 2016 si è registrato a livello europeo una leggera riduzione (-2,4%) del numero di vittime rispetto al 2015, con 25.500 morti (1,25 milioni a livello mondiale secondo l’OMS): nella classifica nera l’Italia si posiziona a metà con 175.791 incidenti nel 2016 con 249.175 feriti e 3.283 morti, con una incoraggiante riduzione del 4,2% rispetto al 2015. L’indagine evidenzia come le categorie più colpite siano gli scooteristi (+10,5%) e i ciclisti (+9,6%), mentre diminuiscono motociclisti (-15%) e pedoni (-5,3%), stabili gli automobilisti. I dati europeei possono sembrare confortanti se si pensa alla riduzione delle vittime rispetto allo scorso anno o alla riduzione del 19% negli ultimi sei anni, ma tutto quanto fatto non è ancora abbastanza e gli obiettivi 2020 che si è data l’Europa (dimezzare i decessi del 2010) non così semplici da conseguire. Impietoso il paragone Europa-Stati Uniti: solo nel 2016, infatti, le strade americane sono state teatro di 40mila morti in più del 2015 (+15%) con alcool, assenza di cinture di sicurezza e smartphone i principali colpevoli.
“L’obiettivo e l’auspicio è di arrivare ben presto ad una “Vision Zero”, dove tutti arrivano e nessun muore – continua Purcaro – ma per farlo c’è bisogno di impegno e di concerto di tutti gli attori della mobilità. Per questo come DEKRA portiamo avanti un Tavolo Permanente sulla Sicurezza Stradale e ogni anno accendiamo un nostro riflettore sul fenomeno attraverso la pubblicazione del Rapporto Sicurezza.“
Il DEKRA Road Safety Report 2017 è scaricabile sul sito dedicato www.dekra-roadsafety.com dove è possibile trovare anche tutte le edizioni precedenti.