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La realtà virtuale entra in autoscuola

La realtà virtuale entra in autoscuola

| il 04, ott 2017

La realtà virtuale entra per la prima volta in Italia e in Europa con un nuovo sistema hi-tech che, grazie ad un’applicazione per smartphone, fa in modo che gli insegnanti proiettino, all’interno dei visori ottici utilizzati da tutti gli alunni in aula, piccoli mondi che simulano virtualmente ciò che potrebbe accadere sia come automobilisti che come pedoni.

Una formazione alla guida interattiva ed esponenziale, con la possibilità di visualizzare in 3D ciò di cui si sta parlando, attraverso un sistema di realtà aumentata e virtuale studiato specificatamente per le autoscuole. A pensarci è stato il Gruppo Guida e Vai che ha presentato domenica a Milano il sistema Matrix, un sistema che consente agli studenti di visualizzare e vivere in 3D gli argomenti che stanno affrontando in autoscuola. Ad esempio se la lezione è sul “dare precedenza ad un incrocio”, gli allievi si ritroveranno materialmente proiettati nella situazione e potranno attraversare l’incrocio come se fossero lì fisicamente. In anteprima è stato presentato anche il TAGBOOK, progetto editoriale nato con la collaborazione degli allievi delle autoscuole e dei milioni di utenti dell’app Quiz Patente. Per quanto riguarda Matrix, apprezzabile senz’altro la capacità del sistema di trasportarci letteralmente in una città virtuale e di farci vivere in prima persona alcune situazioni sia a bordo di un’auto, sia come semplici pedoni. “Oggi è assolutamente necessario un cambio di rotta nel settore della cultura. I metodi di insegnamento devono innovarsi e non possono più ridursi alle classiche lezioni frontali. Le nuove generazioni di nativi digitali sempre più abituate ad un mondo iper-connesso e social, dove l’esperienza è al centro di tutto, hanno bisogno di studiare in modo nuovo e coinvolgente e vivere le situazioni per comprenderle al meglio e interiorizzarle” – spiega Salvatore Ambrosino, Co-Founder e Direttore Commerciale di Guida e Vai. “Nel mio immaginario non vedo più la cattedra dell’insegnante, ma un’aula con i banchi al cerchio, dove i ragazzi non vanno solo ad ascoltare, ma a vivere le situazioni e a studiare in modo divertente e interattivo” – ha concluso Salvatore Ambrosino.

Per Unasca era presente Cesare Galbiati, Componente della Segreteria Nazionale Autoscuole “Mi sembrano interessanti i concetti espressi oggi durante la presentazione di questo bel progetto. Ritengo in generale che le nuove tecnologie debbano essere a supporto della formazione e della professionalità di insegnanti e istruttori, per trasferire ai giovani futuri conducenti i concetti di educazione e sicurezza stradale con un strumenti e modalità vicine al loro stile di comunicazione sempre più virtuale e interconnesso.”

 

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