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Nuovi obiettivi emissioni CO2 post 2021: la posizione di ANFIA

Nuovi obiettivi emissioni CO2 post 2021: la posizione di ANFIA

| il 10, nov 2017

L’introduzione di un target addizionale al 2025 –  a distanza di pochi anni dai target 2021 – non dà all’industria tempo sufficiente per le modifiche tecniche e progettuali che si renderanno necessarie su vetture e veicoli commerciali leggeri

a distanza di un giorno dalla pubblicazione da parte della Commissione europea del secondo pacchetto mobilità, che include una proposta relativa agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 post-2021 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri, non si fa attendere il commento da parte dell’industria dell’automotive. in prima fila ANFIA che se da un lato accoglie positivamente il fatto che i nuovi obiettivi siano collegati alla data del 2030, dall’altro critica l’introduzione di un target addizionale al 2025 – quindi a distanza di pochi anni dai target 2021 – che non dà all’industria tempo sufficiente per le modifiche tecniche e progettuali che si renderanno necessarie sia sulle vetture che sui veicoli commerciali leggeri, che hanno, inoltre, cicli di sviluppo e produzione più lunghi.

“Il target di riduzione delle emissioni al 30% proposto dalla Commissione è troppo oneroso, andando oltre il livello auspicato definito in sede di accordo sul Clima e sull’Energia e la stessa valutazione di impatto effettuata nel 2016, che specifica che cosa è necessario fare per adempiere al COP21. In linea con questo, la filiera automotive italiana considera raggiungibile, a costi elevati ma accettabili, un target di riduzione del 20% per le autovetture. E’ evidente – si legge ancora nella nota – che gli obiettivi di riduzione della CO2 possono dare una notevole spinta all’innovazione nell’industria automotive, ma l’attuale proposta non prende in adeguata considerazione la bassa e frammentata penetrazione sul mercato europeo dei veicoli a propulsione alternativa. Infatti, il raggiungimento di un target al 2030 è legato anche alla penetrazione sul mercato dei veicoli a propulsione alternativa”.

Nei prossimi mesi, ANFIA seguirà il percorso della proposta insieme ad ACEA – l’Associazione europea dei Costruttori di autoveicoli – per garantire che i futuri obiettivi di riduzione della CO2 possano essere al tempo stesso ambiziosi e praticabili, prendendo in considerazione anche le possibili conseguenze per gli addetti della filiera automotive – 12,6 milioni in Europa e 1,16 milioni in Italia.

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