Pratiche auto, inchiesta a Palermo: la dichiarazione del Segretario nazionale Studi Giuseppe Guarino
unasca | il 01, Mar 2023
LA DICHIRAZIONE DEL SEGRETARIO NAZIONALE STUDI UNASCA
«Sulle vicissitudini che riguardano la Motorizzazione e gli Studi di Consulenza di Palermo – dichiara il Segretario nazionale Studi di consulenza automobilistica UNASCA Giuseppe Guarino –, l’associazione esprime un giudizio severo e inequivocabile di condanna dei fatti accaduti. UNASCA, da sempre, ha combattuto l’illegalità e il malcostume. Siamo costantemente impegnati per salvaguardare il lavoro di migliaia di consulenti che, nelle loro delicatissime funzioni, si adoperano con onestà e meticolosità, e che alle volte proprio questi comportamenti li danneggiano a discapito di quei pochi colleghi senza scrupoli che utilizzano il proprio ruolo solo ed esclusivamente per il proprio tornaconto. Siamo immensamente dispiaciuti che un tale episodio metta in cattiva luce una categoria seria e disciplinata che negli anni ha contribuito in maniera tangibile all’ammodernamento dei servizi automobilistici ai cittadini, in stretta collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni, e che è stata delegata a sempre più importanti funzioni pubbliche. Nel tema specifico, come associazione, abbiamo proposto all’amministrazione un nuovo sistema di nazionalizzazione dei veicoli provenienti dall’estero, un sistema a vantaggio proprio della legalità e della uniformità di comportamento su tutto il territorio nazionale. Ci riserviamo di analizzare con attenzione i fatti per individuare eventuali azioni da mettere in campo a difesa dell’intera categoria, gravata oltretutto dal danno di una concorrenza sleale».
IL BLITZ DELLA POLIZIA ALLA MOTORIZZAZIONE CIVILE DI PALERMO
Martedì 28 febbraio, con un blitz alla Motorizzazione civile di Palermo, la Polizia di Stato ha eseguito 21 misure cautelari per 187 i capi di imputazione che riguardano 42 indagati. Agli arresti domiciliari, otto funzionari della motorizzazione civile e 13 responsabili di studi di consulenza automobilistica della provincia di Palermo. Contestati i reati di corruzione, accesso abusivo al sistema informatico o telematico e falsità ideologica. Oltre 60 gli episodi per cui i pubblici ufficiali risultano indagati per corruzione in relazione alla trattazione di pratiche riguardanti circa 100 veicoli. La polizia ha anche effettuato un sequestro preventivo di oltre 35 mila euro.
L’IMPENNATA DELLE NAZIONALIZZAZIONI A PALERMO
L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, è partita nel 2020 da accertamenti sul riciclaggio di autovetture e da un monitoraggio delle pratiche di nazionalizzazione di veicoli provenienti dall’estero, che nell’ufficio della Motorizzazione Civile di Palermo, avevano avuto un costante “trend” di crescita, passando dalle 7.740 del 2016 alle 20.465 del 2019. A colpire gli investigatori è stata la scoperta che la quasi totalità delle pratiche fosse stata commissionata da un ristretto numero di agenzie palermitane, che, di fatto, esercitavano una sorta di monopolio del mercato ai danni dei concorrenti. Emerse numerose anomalie e irregolarità anche nelle pratiche di collaudo, di duplicati di carte di circolazione e di immatricolazione di macchine agricole.
LE INTERCETTAZIONI AMBIENTALI
Secondo gli investigatori, otto funzionari della Motorizzazione avrebbero ricevuto denaro dai titolari di alcune agenzie. Il contante sarebbe stato messo all’interno delle cartelline con la documentazione che ciascuna agenzia avrebbe dovuto depositare presso gli uffici della Motorizzazione per consentirne l’esame al funzionario addetto. In molti casi le consegne delle mazzette in favore dei pubblici ufficiali sono state riprese attraverso intercettazioni ambientali.