Sicurezza stradale, le priorità per la Presidenza della Ue
Manuel Picardi | il 07, Set 2018
In un Memorandum indirizzato alla Presidenza austriaca del Consiglio UE, il 9 luglio l’European Transport Safety Council (ETSC) ha delineato le priorità nel campo della sicurezza stradale per l’UE nel 2018. Collegandosi all’impulso offerto dal terzo pacchetto sulla mobilità della Commissione europea (Mobility Package) per migliorare la sicurezza stradale, il documento incoraggia la Presidenza austriaca a mettere la sicurezza delle strade al centro del proprio programma, evidenziando i benefici derivanti da concrete misure di sicurezza stradale e dal loro immediato assorbimento.
Le priorità saranno definire standard minimi di sicurezza per tutti i nuovi veicoli venduti in Europa, ridefinire i tempi di guida e di riposo per i conducenti professionisti, compresa una regolamentazione più specifica per i veicoli commerciali leggeri e un occhio di riguardo alle infrastrutture.
Il Memorandum affronta l’avvento dell’automazione e il C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems), affermando che l’UE non dovrebbe focalizzare la propria attenzione solo sulle normative per poter garantire un fluido inserimento dei veicoli completamente autonomi, piuttosto dovrebbe meglio velocizzare i tempi per la diffusione di tecnologie salvavita attualmente esistenti come Advanced Driver Assist Systems (ADAS), Automated Emergency Braking (AEB), Intelligent Speed Assistance (ISA) e Lane-keeping Assistance Systems (LKAS). Inoltre. ETSC richiede l’implementazione obbligatoria dei servizi C-ITS che migliorano la sicurezza stradale, come i limiti di velocità (dinamici) all’interno del veicolo, la luce di arresto elettronica di emergenza e l’avvisatore della presenza di cantieri stradali.
Il documento prodotto esamina anche i progressi verso l’obiettivo previsto nell’ambizioso programma Horizon2020, contenente raccomandazioni per massimizzare i risultati per invertire il rallentamento della riduzione delle morti per incidenti stradali, nonché dei feriti gravi sulle strade europee.
In definitiva alla Presidenza austriaca si chiede di dover riconoscere la necessità del ritorno agli investimenti nella sicurezza stradale, da gestire sia a livello europeo, che singolarmente in ambito nazionale, incoraggiando gli Stati membri a utilizzare i 200 milioni di euro di fondi stanziati dal Connecting Europe Facility (CEF) per potenziare le infrastrutture, concentrare la spesa di bilancio nazionale su priorità che hanno un rapido impatto sulla sicurezza stradale e incoraggiare gli Stati membri a far rispettare adeguatamente la legislazione nazionale. In Italia più che mai sappiamo quanto sia attuale il bisogno di azioni concrete.
Maggiori informazioni sul sito dell’European Transport Safety Council: www.etsc.eu.