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Verona, targhe estere: chiesto incontro in Motorizzazione

Verona, targhe estere: chiesto incontro in Motorizzazione

| il 14, gen 2019

Il giro di vite sui furbetti delle targhe estere, ha preso di petto un problema endemico che tocca la bollo e assicurazione tanto quanto i comuni quando devono riscuotere le multe. Ma sui territori, l’effetto a catena è di aver appesantito il lavoro degli uffici della Motorizzazione e quindi degli Studi di consulenza che si ritrovano in lunghe code assieme ai privati ma con gli stessi orari agli sportelli, se non addirittura ridotti. Per esempio a Verona, cerniera tra Germania e Italia per il mercato dell’automotive, dove le pratiche estere erano già in gran parte occupate dalle importazioni di veicoli da Berlino verso i concessionari italiani.

«Purtroppo l’introduzione del Decreto sicurezza – spiega Giorgio Pasini, Segretario provinciale degli Studi UNASCA di Verona – è stato un fulmine a ciel sereno nel Veronese. Il Decreto ha messo sì fine a questa abitudine, ma va ricordato che Verona si è ritrovata l’ufficio della Motorizzazione civile letteralmente intasato da privati che vengono per chiedere informazioni, quando già prima era caricato di tutte le pratiche per le importazioni per tutta italia di un noto marchio tedesco. La mole di lavoro in media era di circa 50 pratiche giornaliere, per le sole importazioni; cui adesso si sono aggiunte queste pratiche e i tempi si sono allungati a più un mese dai nove, dieci, giorni di attesa precedenti. E così a fine dicembre si stavano restituendo le pratiche vistate del 9 e 10 dicembre, con tanti privati che hanno solo una macchina e pure devono spostarsi per lavoro ma bloccati da un mese senza poter circolare».

Situazione dunque appesantita, per la cronica mancanza di personale, sia per le revisioni, che per gli aggiornamenti e i collaudi.

«Adesso per fare un aggiornamento di un impianto di alimentazione a gpl – continua Pasini – o metano, arriviamo a ottobre o novembre del 2019. Immaginatevi uno che installa l’impianto e che poi lo regolarizza a ottobre. Nel frattempo si circola con la prenotazione, ma non è regolare. Se si è installato con un impianto nuovo è comunque sanzionabile».

Altra nota dolente, i mezzi pesanti. «Si fa presto a dire regolarità e sicurezza, ma per i veicoli pesanti le revisioni slittano a maggio se non a giugno del 2019. E Verona ha un parco veicoli di circa 10/15 mila mezzi pesanti, tra imprese di logistica e manifatturiero. Si consideri che la situazione sembra solo migliorata con la possibilità di effettuare le revisioni anche nelle officine, se non fosse che per la mancanza di personale tecnico non si riesce a sopperire alle richieste. Abbiamo fatto le richieste a dicembre per sedute esterne a febbraio, ma non ci hanno ancora dato alcuna seduta», conclude Pasini.

In questo scenario, si inserisce l’arrivo del nuovo Direttore della Motorizzazione da Bologna (dove la situazione è precipitata ed è stata inoltrata in Prefettura la richiesta di un incontro tra Studi e direzione della Motorizzazione), che coordinerà le aree di Vicenza, Padova, Rovigo oltre alla stessa Verona e Bologna.

Martedì 15 gennaio è previsto un incontro tra la Segreteria provinciale UNASCA e l’ingegner Baldari per ottimizzare gli orari di accesso agli sportelli per gli Studi di consulenza ed evitare ritardi nella presentazione delle pratiche.

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