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Cagliari, revisioni: due anni di attesa per i mezzi pesanti

Cagliari, revisioni: due anni di attesa per i mezzi pesanti

| il 21, nov 2018

A Cagliari si allunga la lista d’attesa sino a due anni per chi deve fare la revisione di un mezzo pesante. Tranne qualche caso urgente per i camion che devono varcare i cancelli della raffineria a Sarroch, tutti gli altri che hanno prenotato la revisione alla fine dell’estate hanno segnato sul calendario una data compresa tra maggio e giugno del 2020, sforando quindi di un anno i termini di legge. Per Roberto Coni, Segretario provinciale degli Studi di Consulenza automobilistica UNASCA, la situazione è «gravissima per la sicurezza».

«Noi vorremmo restare nei limiti dei 4 o 5 mesi in più – spiega Coni -, ma in questo momento arriviamo al 2020 inoltrato: per chi ha prenotato tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno si arriva a maggio se non a giugno 2020. Cagliari è la maglia nera, su una media di sette mesi nelle altre provincie. Una situazione preoccupante è gravissima per la sicurezza. Certo, capiamo la difficoltà della motorizzazione, la mancanza di personale che è un problema diffuso su tutto il territorio nazionale e il numero dei mezzi da portare a revisione che supera la proporzione delle risorse a disposizione degli uffici della Motorizzazione. Ma la sicurezza è la sicurezza, non si può transigere».

Con la disponibilità e la comprensione del personale della Motorizzazione del capoluogo si riesce a fronteggiare i casi più urgenti dei mezzi che devono entrare nella raffineria di Sarroch. «Se non c’è ADR – prosegue Coni – non potrebbero varcare i cancelli. Si fanno domande d’urgenza, si fanno le corse per riuscire a dare delle priorità e a far lavorare le imprese ed evitare sanzioni che possono incorrere per chi viaggia poi all’estero. Ma a livello generale, il disagio resta».

Oltre alla chimica di base, la Sardegna guarda all’economia turistica, che per gli studi di consulenza significa ganci, carrelli per spostare le imbarcazioni piccole o grandi che arrivano dal Continente. Cui si aggiungono poi gli impianti a Gpl da collaudare per i veicoli privati. Anche in questi casi i ritardi sono preoccupanti.

«Per i collaudi per gli impianti Gpl, i ganci da traino o le trasformazioni, a regime arriviamo al 2019 abbondante. Il paradosso è che chi ha prenotato non incorre in multe o nel sequestro del libretto di circolazione, perché la domanda è stata presentata nei termini corretti. E se ho prenotato oggi la revisione, ma viene messa a calendario nel 2020, non sono io che non voglio andare a fare la revisione, ma gli uffici che non riescono a smaltire le pratiche e dare una data più vicina. Se consideriamo poi che ormai le auto si rivolgono esclusivamente ai centri di revisione privati, il quadro è completo. UNASCA mantiene un rapporto cristallino con la Pubblica amministrazione, ma tutto quel che possiamo fare è prendere atto delle date concesse e di volta in volta cercare soluzioni condivise con il personale della Motorizzazione».

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