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Codice della strada, come modificarlo secondo Coltorti

Codice della strada, come modificarlo secondo Coltorti

| il 13, dic 2018

Un professore con le idee chiare: anzitutto la manutenzione dei viadotti in Italia, e poi la mobilità sostenibile che riduca il consumo di energie fossili. Il senatore Mauro Coltorti è presidente della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni a Palazzo Madama, che ha competenze sul Codice della strada. Di professione geomorfologo all’Università di Siena, il suo era nella rosa dei nomi proposti da Luigi Di Maio prima del voto delle elezioni Politiche per un monocolore Cinquestelle.

Nei primi sei mesi di questa Legislatura, il Presidente Coltorti ha voluto inoltre dare un segnale sui temi della sicurezza stradale come primo firmatario di due disegni di legge che intervengono sul Codice della strada con un giro di vite sull’uso del telefono cellulare e sul consumo di sostanze stupefacenti al volante. Curriculum scientifico di spessore e un nuovo modo di intendere il rapporto tra cittadini e Palazzo, lo hanno portato in Senato con la convinzione che semplificare per davvero la vita degli italiani sia il tratto distintivo della XVIII Legislatura.


Presidente Coltorti, cosa ha finora trovato prioritario tra i temi dei trasporti e mobilità?

«All’inizio della Legislatura il crollo del Ponte Morandi ha tristemente evidenziato come la sicurezza sia una delle principali priorità che il Governo deve affrontare. Decine di ponti, viadotti e gallerie necessitano di investimenti ingenti anche per non incappare, nel caso delle gallerie, nei richiami della Commissione Europea. Di estrema urgenza sono inoltre gli interventi per strade secondarie che da decenni attendono una adeguata manutenzione. La mobilità sostenibile è estremamente urgente per poter andare rapidamente verso un uso sempre più ridotto delle energie fossili che sono responsabili di un inquinamento atmosferico che induce un numero elevato di decessi tra i cittadini. Dobbiamo inoltre combattere quanto prima possibile i cambiamenti climatici responsabili di eventi estremi, anch’essi causa di un numero elevato di decessi».

Semplificazione è una delle parole chiave dell’azione di governo e legislativa della maggioranza gialloverde. Il Documento Unico di Circolazione va in questa direzione?
«Con l’entrata in vigore del DPR, l’Italia andrà ad allinearsi alle disposizioni sul Documento Unico che sono già state adottate da altri Paesi europei. Una semplificazione che consentirà anche un’ottimizzazione dei costi di produzione, archiviazione e controllo a carico dell’Amministrazione. Il Documento Unico avvantaggerà il cittadino che così affronterà meno burocrazia, con costi ridotti anche nella compravendita dei veicoli. Per i proprietari di auto e moto, infatti, sarà introdotta una tariffa unica che accorpa gli esborsi dovuti al PRA e alla Motorizzazione i cui archivi verranno progressivamente unificati».


Lei è intervenuto sul disegno di legge che riguarda i dispositivi anti abbandono dei bimbi a bordo delle auto, ha proposto il passaggio alla propulsione elettrica dei mezzi a terra che operano negli aeroporti. Soprattutto, è stato il primo firmatario di due DDL che intervengono su due punti cardine della sicurezza stradale nel Codice della strada: l’utilizzo dei telefonini alla guida e le condizioni psicofisiche e di alterazione alla guida. Dunque è ora di adeguare il Codice e inasprire l’impianto sanzionatorio?
«I dispositivi antiabbandono sono uno strumento importante per salvare le vite di bimbi inermi e garantire la serenità di tante famiglie. La propulsione elettrica dei mezzi che circolano negli aeroporti costituisce un primo passo per il passaggio sempre più massiccio a mezzi di trasporto che utilizzano energie rinnovabili. Il codice della strada necessita di importanti integrazioni. I miei DDL sono volti a combattere alcune delle cause più frequenti di incidenti e decessi sulle nostre strade e a garantire un più semplice controllo di chi guida in stato di alterazione da parte delle forze dell’ordine. L’inasprimento delle pene si spera costituisca un deterrente per sradicare i comportamenti più deteriori. Andrà certamente affiancato da campagne informative più incisive di quelle che sono state utilizzate sinora».



Quale percorso più efficace per arrivare velocemente a queste modifiche? Si può replicare il modello della Legge Salvabebè?
«I DDL che riguardano il codice della strada vanno in approvazione dopo un accordo raggiunto tra gli alleati di governo e dopo un periodo di presentazione delle proposte agli attivisti del Movimento 5 Stelle. Questa modalità assicura che i cittadini possano intervenire e proporre eventuali soluzioni migliorative ai DDL che saranno poi vagliate a livello legislativo. È una modalità che permette la partecipazione democratica dei cittadini alla vita parlamentare. Abbiamo vari DDL che saranno presentati a breve e che sono volti a migliorare ulteriormente il codice della strada. Certamente miglioreranno la sicurezza di chi viaggia e il lavoro delle forze di polizia che operano incessantemente per raggiungere questi obiettivi».

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