Documento unico, UNASCA e la filiera automotive chiedono il rinvio
unasca | il 29, Lug 2020
Rinvio di almeno sei mesi per l’introduzione a regime del Documento unico di circolazione e proprietà. Lo chiede la filiera italiana dell’automotive al Ministero dei Trasporti e al Comitato tecnico permanente per l’attuazione del Documento Unico. Il Segretario nazionale Studi di consulenza UNASCA Yvonne Guarnerio, in una lettera firmata assieme al Direttore di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Gianmarco Giorda; al Segretario generale di ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici), Giuseppe Benincasa; al direttore generale di ASSILEA (Associazione Italiana Leasing), Luigi Macchiola; al direttore di FEDERAUTO (Federazione Italiana Concessionari Auto, Veicoli Commerciali e Industriali), Gian Franco Soranna; e al direttore generale dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), Andrea Cardinali, e indirizzata il 27 luglio a Speranzina De Matteo, Capo Dipartimento per i Trasporti, la navigazione, gli Affari generali e il personale del MIT e Comitato Tecnico Permanente per l’Attuazione del Documento Unico per gli Automobilisti. Ecco quanto scrivono le sigle di rappresentanza dell’automotive.
La transizione al Documento Unico di circolazione e proprietà (DU) rappresenta un cambiamento di portata rivoluzionaria per il comparto dell’auto, oltre che una grande opportunità di innovazione che l’intero settore sostiene. Proprio per la rilevanza che il tema rappresenta, con la presente desideriamo manifestare alcune considerazioni e necessità rispetto a quanto emerso nel corso di questi mesi di sperimentazione volti all’introduzione progressiva del DU.
Constatiamo che l’approccio graduale e per fasi successive dell’entrata in vigore del nuovo sistema, introdotto con legge di bilancio 2020, si è rivelato efficace per instaurare una collaborazione costante e proficua tra la Motorizzazione, l’ACI, gli studi di pratiche auto e il settore nel suo complesso, e sta permettendo di affrontare, con lo sforzo di tutti, le problematiche tecniche che di volta in volta emergono in relazione alle tipologie di pratiche auto gradualmente entrate a regime.
Ciò detto, rileviamo altresì con preoccupazione che il periodo di sperimentazione che porterà all’entrata in vigore definitiva del DU a partire dal 1° novembre 2020 per la totalità delle pratiche auto, ha subito dei rallentamenti significativi, sia per problematiche tecniche non prevedibili, sia per l’emergenza sanitaria da Covid-19 che nel lockdown, oltre ad aver paralizzato completamente il mercato dell’auto e l’intero settore, ha costretto alla chiusura tutti gli studi e le agenzie di consulenza che, di conseguenza, non hanno potuto effettuare alcuna prova.
Premesso quanto sopra, l’adozione in via definitiva del DU prospetta davanti a noi un orizzonte temporale davvero troppo esiguo affinché le fattispecie che ad oggi non sono ancora operative, e quelle che lo sono ma che presentano ancora problematiche tecniche, possano essere sperimentate, rodate e migliorate in un congruo periodo di tempo.
Il nuovo processo costituisce per tutto il comparto una grande opportunità di innovazione e per questo motivo ne condividiamo l’introduzione graduale ma il passaggio definitivo dovrebbe avvenire solo quando il nuovo sistema sarà veramente pronto per questo cambio di paradigma.
Auspicando di poter proseguire la proficua collaborazione che fino ad ora ha contraddistinto la fase transitoria, e per non compromettere il grande lavoro fin qui svolto dalla Motorizzazione, dall’ACI e dal comparto dell’auto, riteniamo quindi opportuno segnalare le seguenti necessità, che speriamo possano essere prese in considerazione e tradotte in norma già nell’ambito del passaggio in Parlamento del cd. DL Semplificazioni, recentemente varato dal Governo:
• consentire, fino a quando il nuovo sistema non sarà perfettamente stabile e rodato, la possibilità di usufruire di una procedura parallela di emergenza che salvaguardi il settore da disagi che aggraverebbero la già difficile situazione di questi mesi;
• prorogare l’entrata in vigore del DU di almeno 6 mesi, rispetto alla data prevista del 1° novembre 2020, in modo da poter proseguire il periodo di sperimentazione, in ragione della pausa imposta dal Covid, del prolungarsi della prima parte della fase sperimentale e di una ripartenza del settore dell’automobile lenta e difficoltosa.