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Guida autonoma, algoritmi più veloci contro la nebbia

Guida autonoma, algoritmi più veloci contro la nebbia

| il 21, giu 2019

Intelligenza italiana, ricerca statunitense. Riconoscere oggetti, e persone, attraverso la nebbia per rendere più sicura la strada. Si studiano a Boston i robot che imparano a vedere attraverso la nebbia grazie a una tecnica messa a punto al Massachusetts Institute of Technology dall’italiano Luca Carlone, che lavora nel Laboratorio per l’Informazione e i Sistemi decisionali (LIDS) della celebre università di ricerca americana. Una delle possibili applicazioni potrebbe riguardare le automobili a guida autonoma, oppure i robot assistenti nelle case e nelle fabbriche, su cui Carlone lavora.

Il metodo consiste nel migliorare gli attuali algoritmi di riconoscimento, rendendoli “più accurati e veloci”, caratteristiche fondamentali, ad esempio, nelle future auto autonome, per evitare errori fatali. L’algoritmo permette di confrontare un oggetto reale, stampato ad esempio in 3D, con una sua rappresentazione fatta da una nuvola di puntini. Come guardare, appunto, attraverso la nebbia.


“Abbiamo dimostrato – ha affermato Carlone – che l’algoritmo è in grado ad esempio di riconoscere, in modo più accurato e in pochi secondi, l’immagine di un piccolo coniglio nascosta in una nuvola di migliaia di puntini. Stiamo raggiungendo – ha concluso l’esperto del Mit – un livello di prestazioni sovrumane nella localizzazione degli oggetti”.

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