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Cima

La nostra voce sempre più forte: Ottorino Pignoloni

La nostra voce sempre più forte: Ottorino Pignoloni

| il 27, Ott 2013

I dati di pochi giorni fa relativi alle immatricolazioni attestano un ulteriore calo. Quali sono le attività di Unasca Studi e il suo contributo alla ripresa del settore?

Più che di crisi si tratta di un vero e proprio crollo del mercato auto in Italia. L’automobilista è sempre più vessato da una fiscalità crescente e a volte pure schizofrenica: ripetuti aumenti delle accise sui carburanti, dell’IPT, del bollo auto, il nuovo superbollo, le assicurazioni, i pedaggi autostradali, l’Iva, a cui si aggiungono i doppi costi della burocrazia del doppio servizio pubblico di gestione dei dati, che fanno del nostro Paese un caso unico al mondo nel campo automobilistico.

L’Unasca Studi quale parte del mondo auto rappresenta e che ruolo ha nel settore?

L’Associazione svolge una parte significativa nella filiera automobilistica, visto che rappresenta gli studi di consulenza, ovvero quelle imprese che oggi hanno un ruolo determinante nel sistema  pubblico/privato dello STA (Sportello Telematico dell’Automobilista), perché garantisce il rilascio dei documenti in tempo reale (a differenza del passato quando si doveva aspettare anche anni per avere il libretto e il foglio complementare), e permette il pagamento di tutti i tributi previsti, con un sistema di massima semplicità, garanzia e rapidità.

Ma quali sono nello specifico le iniziative di Unasca Studi?

Dal 1994 abbiamo iniziato un percorso di attività finalizzato a semplificare la burocrazia, con l’obiettivo duplice di tutelare gli utenti e dare garanzie alla PA, creando una diversa operatività del lavoro dove gli studi rappresentino un reale valore aggiunto per il sistema, come solo il privato può garantire quando si mette a servizio di quello pubblico. Mi piace sottolineare sempre come questo obiettivo sia per noi una battaglia tanto di razionalizzazione e di equità quanto di modernizzazione del Paese. Quello a cui puntiamo è la riforma del sistema pubblico di gestione dei dati, perché qui risiede una delle contraddizioni più incredibili del nostro paese, caso unico al mondo appunto: noi abbiamo non uno, ma due archivi pubblici dei veicoli, l’uno il doppione dell’altro, cosa che comporta un rilevante quanto illogico spreco di risorse economiche, di tempo, di carte, di lavoro, di personale, perché secondo voi i due archivi che richiedono doppie procedure, doppi documenti, doppi invii, doppi tempi, doppie imposte, doppi problemi su chi ricadono, se non sui cittadini?

E come pensate di raggiungere l’obiettivo?

Da poco abbiamo trasmesso al Governo e alle Commissioni competenti di Camera e Senato una proposta precisa e dettagliata di riforma e semplificazione del sistema, così come abbiamo fatto nelle passate legislature. Abbiamo avuto diversi incontri con i Parlamentari e audizioni nelle Commissioni competenti. Stiamo inoltre investendo molte energie nella comunicazione esterna, cercando di dare ampia eco sui media a tutte le nostre azioni tese a sensibilizzare il Legislatore e l’opinione pubblica.

Quali le altre azioni in campo?

Negli ultimi mesi abbiamo avviato una vera e propria campagna, tanto politica quanto mediatica, contro l’assurdo rincaro del 30 per cento delle tariffe Pra, sancito con decreto ministeriale che determinerà con questi aumenti nuove entrate alle casse dell’Aci, per il 2013, di per oltre 40 milioni di euro. Abbiamo fatto ricorso al TAR e lanciato un tam tam mediatico che ha coinvolto il web, i grandi quotidiani e le Tv. Stessa battaglia l’abbiamo fatta poco dopo contro l’aumento dell’imposta di bollo, che grava doppiamente sugli automobilisti per 45 milioni di euro che si assommano ai 75 milioni di ulteriore aumento dell’accise per un totale di 160 milioni di euro in più a carico degli automobilisti italiani. Tutto questo, in un contesto di crisi storica dell’auto, non è certo un bel vedere.

Il mondo dell’auto avrebbe bisogno di una tutela “di sistema” quindi Unasca ha mai pensato di portare avanti le sue battaglie insieme agli altri soggetti del mondo dell’auto?

Dialoghiamo e ci confrontiamo ormai da anni con le maggiori Associazioni dell’Automotive quali Unrae, Anfia, Assilea, Aniasa, Federauto. Per individuare insieme quali soluzioni ai problemi del comparto automobilistico, le proposte da fare alle Istituzioni, le campagne da attivare.

Tornando al settore delle pratiche auto, la crisi come e quanto ha inciso sulle attività?

La crisi dei consumi quindi delle vendite auto e dell’autotrasporto ha, di fatto, dimezzato il lavoro degli studi e con esso si sta sempre più riducendo la redditività dei servizi resi. Il tutto acuito, da una parte dalla concorrenza pubblico/privata che a volte tende a non rispettare le regole grazie anche all’assenza dei controlli e, dall’altra, dal pesante fardello di costi ed adempimenti che il doppio servizio pubblico scarica addosso a quello privato, riducendone inevitabilmente i margini di guadagno.

(va.c.)

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