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Limite a 150 km/h in autostrada? UNASCA la pensa così

Limite a 150 km/h in autostrada? UNASCA la pensa così

| il 12, nov 2018

Alzare il limite di velocità a 150 km/h in autostrada, è l’idea del presidente della Commissione Trasporti della Camera, Alessandro Morelli e ripresa dai media nello scorso fine settimana. Morelli dà, naturalmente, delle indicazioni e prescrizioni per arrivarci. Per esempio, solo nei tratti controllati dai tutor di velocità, che abbiano tre corsie per senso di marcia e che abbiano l’asfalto drenante. Se e quali siano gli eventuali rischi per la sicurezza stradale, lo spiega Daniele Bertato, responsabile nazionale UNASCA per la sicurezza stradale.

«Anzitutto chiederei – dice Bertato – che cos’è che andiamo davvero a guadagnare se andiamo a 150 km orari. Su una distanza, per dire, tra Milano e Rimini, cosa andiamo a guadagnare? Una quindicina, forse una ventina, di minuti di tempo. Col rischio di trovare poi sempre code. Chi si occupa di sicurezza stradale la vede in un altro modo. Per esempio, quando facciamo i corsi di eco drive noi non puntiamo mai alla velocità massima, ma alla velocità media. Poi bisogna tenere conto che aumentare del 15 per cento la velocità comporta un consumo energetico di quasi il doppio. E quindi aumentare ancora di più l’inquinamento».

Bertato, inoltre, ricorda che il limite dei 150, sulla carta, c’è già e che se non lo si è realizzato dall’inizio degli anni Duemila, forse, una ragione c’è. Legata alla tipologia dei veicoli che transitano sulla rete autostradale italiana. «Nel 2001 l’allora ministro Lunardi – prosegue Bertato – aveva già inserito nel Codice della strada, articolo 142, il limite dei 150, con delle limitazioni: autostrade a due o tre corsie, prevalentemente sui rettilinei, che non ci siano stati incidenti rilevanti nei cinque anni precedenti. Cosa, questa, piuttosto difficile. E comunque tutte asseverate dai sistemi di controllo della velocità media noti come tutor. E poi: le condizioni di traffico che lo permettano, le condizioni atmosferiche e soprattuto che il gestore lo consenta tramite segnalazione. Il punto è che, sia per distrazione o stanchezza, ci sono tantissimi incidenti nelle nostre strade. Soprattutto va considerato il transito di merci sulle nostre autostrade, da Est a Ovest e da Nord a Sud. Elevando a 150 km orari il limite di velocità, certo possiamo avere veicoli performanti di ultima generazione, ma ci sono anche i giovani neopatentati, gli inesperti, gli anziani e soprattutto i mezzi pesanti. Pensiamo a come tentano di sorpassarsi già con i limiti attuali».

Viste tutte le limitazioni al traffico per inquinamento nei centri urbani, l’dea di Morelli sembra più in invito a cambiare parco macchine. Euro 4 e Euro 5 circolano ancora, ma non hanno i sistemi di sicurezza più avanzati che rendono la guida più sicura alle alte velocità. Soprattutto le auto sono più sicure, ma i conducenti sono più distratti. Per esempio dallo smartphone.

«A 50 km orari – ricorda Bertato – percorriamo circa 15 metri in un secondo, se siamo a 150 km orari ne percorro quasi 50 in un secondo. Tre secondi di distrazione sullo schermo del telefono significa ben oltre la lunghezza di un campo da calcio. Abbiamo fatto dei corsi di guida sicura, con i ragazzi ma con i comandi controllati dall’istruttore. Si distraggono dai cinque ai dieci secondi per leggere i messaggi sul telefono, quindi significa fare almeno 200 metri senza nemmeno vedere cosa sta accadendo fuori dall’abitacolo dell’auto. Sono aspetti che vanno tenuti presenti».

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