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sabato 23, Novembre 2024

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Cima

Bollo auto storiche, ultimo atto?

Bollo auto storiche, ultimo atto?

| il 07, Apr 2015

Il Ministero dell’Economia limita il raggio d’azione degli enti locali, e stabilisce in sostanza, per quali modelli si dovrà pagare l’imposta di bollo sulle auto storiche o d’epoca come sono chiamate.

E’ tutto scritto nell’ultima risoluzione del ministero dell’Economia, la 4/DF dello scorso primo aprile: un atto giustificato dalla grande confusione che si è venuta a creare dopo la decisione da parte del governo di imporre il pagamento della tassa, rimettendo alle singole regioni i provvedimenti attuativi sulle specifiche e i criteri di attribuzione delle norme.

Era la legge 190 del 2014 ad abrogare i commi 2 e 3 dell’articolo 63, legge 342/2000, che stabiliva come l’esenzione del pagamento delle auto storiche fosse a decorrere dal compimento del ventesimo anno di età di un’autovettura dal momento dell’immatricolazione.

Con la nuova pronuncia del Mef la questione dovrebbe essere chiusa in maniera definitiva, sempre che non intervenga nel prossimo futuro qualche organo di gerarchia istituzionale ancora superiore a bloccare tutto ancora una volta. La Corte costituzionale ha dichiarato in più occasioni che il tributo non vada inteso come regionale, e in aggiunta, la disciplina fiscale si riconduce essenzialmente alla potestà legislativa dello Stato. Da ultimo, chiarisce il ministero,le tasse in materia automobilistica sono da collegare ai tributi propri derivati, cioè per i quali le regioni hanno solo facoltà di riscossione. Ne consegue, insomma, che le regioni non hanno il potere di affossare quanto definito a livello centrale, né modificare le aliquote e né, da ultimo, introdurre esenzioni o agevolazioni alla materia tributaria in oggetto.

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