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sabato 23, Novembre 2024

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Cima

Moto, Genova ha la sua pista per le nuove prove

Moto, Genova ha la sua pista per le nuove prove

| il 22, Feb 2019

Moto, Genova ha finalmente la sua pista per le nuove prove. Curiosamente, lo spazio è stato ricavato all’interno della zona rossa dove dal 9 febbraio è in corso la demolizione dei tronconi del ponte Morandi. La tragedia del 14 agosto ha ferito mortalmente la città, la sua viabilità da Ponente a Levante e ha nel frattempo modificato le abitudini della mobilità dei genovesi. Anzi, ha, per certi versi, amplificato una tendenza: la predilezione per due ruote nel traffico urbano.

«I genovesi – spiega Alberto Bruttomesso, Segretario provinciale delle Autoscuole UNASCA – a Ferragosto hanno trovato la città improvvisamente divisa a metà e hanno avuto problemi per spostarsi; hanno cambiato orari e percorsi. Genova è una città dove la moto è sempre stata utilizzata, abbiamo il rapporto più alto tra motocicli e abitanti. Ogni anno si facevano circa 4 mila esami di patenti A e il numero sta aumentando sia per il clima confortevole della Liguria che permette di spostarsi su due ruote per quasi tutto l’anno, sia per la difficoltà di parcheggio».

Pur con tutte le difficoltà della demolizione e ricostruzione del viadotto sul Polcevera, Genova ha la sua pista per le nuove prove moto. «C’era una pista piccola – prosegue Bruttomesso – e c’è stato uno sforzo collettivo dei privati e in parte anche della Motorizzazione per ampliare la pista nello stesso punto, a ridosso del ponte crollato».
 
Mentre il Governo nominava il sindaco Bucci quale commissario straordinario per la ricostruzione, i genovesi hanno cambiato abitudini. Sempre più difficile spostarsi in macchina sulle strade della Superba, di conseguenza aumentavano le richieste per le patenti A. «La pista era pronta alla fine di gennaio – conclude Bruttomesso -, la motorizzazione ha rinnovato il foglio rosa a chi non era riuscito a fare l’esame e siamo ripartiti a pieno regime per recuperare velocemente. I privati hanno fatto un investimento di 30 mila euro, con un contributo economico anche dalla Motorizzazione. Manca ormai solo un ultimo tassello, aggiornare i cronometri. Per ora abbiamo un countdown digitale che viene fatto partire con il telecomando. Per ora funziona bene».

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