Da incidenti con veicoli commerciali una vittima della strada su quattro in Europa
unasca | il 25, Giu 2021
Sicurezza stradale, ancora pesante il numero di vittime sulle strade d’Europa negli incidenti che coinvolgono sia veicoli commerciali pesanti che leggeri. Nel 2018, hanno perso la vita 3.310 persone per incidenti stradali che hanno coinvolto veicoli pesanti (HGV, heavy goods vehicle) di 3,5t o più. Sono 2.630 le persone decedute in incidenti che hanno coinvolto un veicolo leggero (LGV, light goods vehicle) inferiore a 3,5t. Questi numeri rappresentano il 25% del numero complessivo di vittime stradali.
Il dato arriva dal rapporto “Come migliorare la sicurezza dei veicoli commerciali nell’Ue?” curato dall’European Transport Safety Council (ETSC) di cui UNASCA, Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica, è componente e che ha reso disponibile in traduzione italiana.
«Con la traduzione di questo report – dichiara il Segretario nazionale Autoscuole UNASCA, Emilio Patella – mettiamo a disposizione di tutti i soggetti che concorrono alla sicurezza stradale in Italia i dati più aggiornati sulla sicurezza dei veicoli commerciali degli ultimi dieci anni in Europa. Si tratta di uno strumento di alto valore didattico per i corsi per le patenti professionali e dei titoli abilitativi come la cqc nelle autoscuole italiane».
VEICOLI COMMERCIALI PESANTI
I dati raccolti da ETSC mostrano che gli incidenti stradali mortali che coinvolgono veicoli pesanti sono molto più frequenti di quelli che coinvolgono altri tipi di veicoli. Per ogni km percorso, le vittime causate da incidenti che coinvolgono gli HGV sono tre volte superiori rispetto a quelle provocate dai veicoli non commerciali. La maggior parte delle vittime di incidenti che coinvolgono veicoli HGV sono altri utenti della strada. Conducenti o passeggeri delle automobili rappresentano la metà (50%) di tutti i decessi negli incidenti che coinvolgono veicoli pesanti. È la percentuale più alta degli utenti stradali. Gli utenti vulnerabili della strada rappresentano quasi un terzo (28%). Di questi, il 13% sono pedoni, il 7% sono ciclisti e l’8% sono utenti di motociclette e ciclomotori. Gli occupanti dei veicoli pesanti sono il 12% di tutti i morti sulle strade che coinvolgono un HGV, l’11% sono i conducenti e l’1% passeggeri.
Nell’UE, i decessi in incidenti che hanno coinvolto veicoli pesanti HGV sono diminuiti più lentamente di quelli che hanno coinvolto altri tipi di veicoli: in media, dell’1,8% all’anno, rispetto a una riduzione del 2,8% del numero di morti sulle strade per incidenti in cui non è stato coinvolto alcun veicolo merci di entrambi i tipi. Nel 2018, il 23% dei morti sulle strade per incidenti che coinvolgono veicoli HGV si è verificato all’interno delle aree urbane, il 54% sulle strade extraurbane e il 23% sulle autostrade. Salvo poche eccezioni, la velocità media percorsa dai veicoli pesanti su tutte le tipologie di strade è inferiore al limite di velocità consentito: sulle strade urbane l’oscillazione della velocità superiore al limite va dal 17% al 64%, mentre sulle strade rurali va dall’8%al 30%.
VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI
Il numero di morti sulle strade per incidenti con un LGV è diminuito del 3,5% all’anno rispetto a una riduzione annua del 2,8% dei decessi sulle strade per incidenti in cui non è stato coinvolto alcun veicolo merci di entrambi i tipi. Il 39% dei decessi in incidenti che hanno coinvolto un LGV nell’UE, si verificano tra gli utenti vulnerabili della strada: il 21% pedoni, il 7% ciclisti e l’11% motociclisti. Il 29% sono occupanti di automobili. Gli occupanti degli LGV coinvolti in incidenti mortali costituiscono il 29% delle vittime, il 22% sono conducenti di veicoli LGV e il 7% passeggeri. Il 53% dei morti sulle strade in caso di incidenti che coinvolgono un LGV si verifica sulle strade extraurbane, il 33% nelle aree urbane e il 13% sulle autostrade.
MISURE POLITICHE
Il Flash PIN di ETSC dà una panoramica anche degli interventi sin qui attuati o in procinto di essere varati nell’UE, per contenere questo dato ancora allarmante rispetto agli obiettivi di Vision Zero e anche del suo obiettivo intermedio di riduzione delle vittime su strada del 50% entro il 2030. Aggiornati nel 2019, il Regolamento Generale sulla Sicurezza dell’UE e il Regolamento sulla Sicurezza Pedonale migliorano i requisiti di sicurezza passivi e attivi per tutti i nuovi veicoli venduti nell’UE: gli automezzi pesanti (HGV), gli autobus, i veicoli commerciali leggeri (LGV) e le automobili, dovranno essere dotati di Assistenza Intelligente alla Velocità (ISA) e programmi per dispositivi alcol interlock e Frenata Automatica di Emergenza (AEB). La maggior parte delle misure entreranno in vigore nel 2022 per i nuovi modelli e nel 2024 per i modelli esistenti. I veicoli pesanti HGV e gli autobus dovranno rispettare i requisiti di visione diretta in grado di rilevare pedoni e ciclisti situati nelle immediate vicinanze del veicolo.
Inoltre, il regolamento 561/2006/CE prevede un massimo di ore di guida giornaliere e settimanali, nonché i periodi minimi di riposo giornalieri e settimanali per tutti gli autotrasportatori e i conducenti degli autobus. La parte sui tachigrafi per la registrazione dei movimenti dei veicoli e dell’attività del conducente, sono in fase di aggiornamento nell’ambito dei negoziati sul Pacchetto di Mobilità I dell’UE.
La Carta di Qualificazione del Conducente (cqc) certifica le qualifiche iniziali e la formazione periodica. Uno degli obiettivi della direttiva 2003/59/CE è rendere consapevoli i conducenti professionali dei rischi stradali e degli infortuni sul lavoro, sebbene non si applichi ai veicoli pesanti LGV (<3.5t). Infine, la ricerca ETSC evidenzia altri fattori su cui intervenire in modo più profondo: distrazione alla guida, stanchezza del conducente, che incide in circa il 20% degli incidenti stradali di veicoli commerciali, uso corretto della cintura di sicurezza, conseguenze della guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti.
COS’È IL CONSIGLIO EUROPEO PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI (ETSC)
L’ETSC è un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro con sede a Bruxelles che ha come scopo la riduzione del numero di morti e feriti nei trasporti in Europa. Fondata nel 1993, l’ETSC fornisce alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo, agli Stati membri e ad altri Paesi una fonte imparziale di consulenza di esperti in materia di sicurezza dei trasporti. Mantiene la sua indipendenza attraverso finanziamenti provenienti da varie fonti, tra cui gli abbonamenti, la Commissione Europea e il sostegno del settore pubblico e privato. UNASCA ne fa parte dal 2016.
IL PROGRAMMA ROAD SAFETY PERFORMANCE INDEX
Il programma PIN (Road Safety Performance Index) dell’ETSC è stato istituito nel 2006 in risposta al primo obiettivo di sicurezza stradale fissato dall’Unione Europea per dimezzare i decessi sulle strade tra il 2001 e il 2010. Nel 2010 l’Unione Europea ha ribadito il proprio impegno a ridurre il 50% dei decessi sulle strade entro il 2020, rispetto ai livelli del 2010. Confrontando le prestazioni degli Stati membri, il PIN serve a individuare e promuovere le migliori pratiche e a indirizzare la linea politica principale necessaria per realizzare un sistema di trasporto su strada più sicuro possibile. Il PIN copre tutti i settori pertinenti della sicurezza stradale, compresi il comportamento degli utenti della strada, le infrastrutture e i veicoli, nonché l’elaborazione delle politiche in tema di sicurezza stradale. “Come migliorare la sicurezza dei veicoli commerciali nell’UE?” è il 39° rapporto PIN Flash. La relazione riguarda 32 paesi: i 27 Stati membri dell’Unione europea insieme a Israele, Norvegia, Repubblica di Serbia, Svizzera e Regno Unito.