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Cima

Europa, maggior frequenza incidenti mortali tra auto e camion

Europa, maggior frequenza incidenti mortali tra auto e camion

| il 03, dic 2021

La Commissione europea ha pubblicato a novembre una nuova analisi sulla mortalità stradale nei Paesi dell’Ue. Il report su dati 2019 mostra quali modalità di trasporto infliggono il maggior danno. Non si tratta di informazioni nuove, ma la suddivisione mostra il tipo di utente della strada e il “veicolo principale” coinvolti nell’incidente. L’analisi mostra che i decessi si verificano in collisioni che coinvolgono prevalentemente o auto o camion e, perciò, la necessità di aumentare la protezione degli utenti della strada vulnerabili (VRU) come pedoni e ciclisti. Matthew Baldwin, coordinatore della Sicurezza stradale della Commissione europea, usa il termine “utenti della strada di valore” per questi gruppi, perché camminare e andare in bicicletta contribuiscono anche a ridurre l’inquinamento atmosferico, il cambiamento climatico, la congestione del traffico, oltre a ridurre i danni complessivi in termini di lesioni e decessi.

«Le politiche dell’Ue – commenta Antonio Avenoso, direttore esecutivo di European Transport Safety Council – si stanno già evolvendo in questa direzione con le nuove misure obbligatorie di sicurezza dei veicoli introdotte dal regolamento sulla sicurezza generale incentrate sul VRU. I Paesi devono prendere in considerazione gli utenti vulnerabili quando applicano la direttiva sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali; anche se questa non si applica a tutte le strade. Nelle aree urbane, ETSC ha a lungo sostenuto una gerarchia di priorità a triangolo inverso con gli utenti della strada vulnerabili in cima, seguiti dal trasporto pubblico, con il trasporto motorizzato privato in fondo. La realtà nella maggior parte delle città europee oggi è ancora l’opposto, ma ci sono segnali che questo sta cambiando. A Bruxelles, dove vivo e lavoro, il passaggio a un limite di velocità predefinito di 30 km/h in tutta la città sembra già dare i suoi frutti, secondo i primi dati. Parigi ha fatto una mossa simile e la Spagna vuole che tutte le aree urbane utilizzino questo limite inferiore entro la prossima estate. Questo è un buon inizio, ma anche infrastrutture più sicure come piste ciclabili separate, utilizzabili anche da nuovi tipi di veicoli come gli e-scooter, sono essenziali per creare un sistema di trasporto sicuro e funzionante per tutti».

(Foto: Pixabay. Grafico: Commissione europea)

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