Fase 2, Emilia Romagna e le altre Regioni: dove oggi riaprono le autoscuole

unasca | il 20, mag 2020
Autoscuole e Scuole nautiche riaperte oggi in Emilia Romagna, dove sono state recepite le linee guida del protocollo preparato da Unasca, e poi Veneto, Friuli Venezia, Abruzzo, Liguria, Marche.
In sintesi, il Protocollo regionale prevede nove adempimenti per le imprese: fornitura dei dispositivi di protezione individuale, informazione ben visibile sulle norme di comportamento e misure precauzionali, installazione di dispenser di soluzione idroalcolica, norme per i fornitori, accesso contingentato agli spazi comuni con ricambio d’aria, sanificazione frequente dei locali e dei veicoli per le lezioni di guida a ogni cambio turno, DPI e distanziatori di posizione nei luoghi di lavoro, DPI per il personale nei punti di accoglienza della clientela, disciplina della fruizione dei punti di ristoro.
Massima attenzione viene riservata al personale dipendente e per gli allievi che dovranno indossare mascherine e guanti durante le lezioni teoriche. Per dipendenti e allievi si può rilevare la temperatura con termoscanner che non deve risultare superiore ai 37,5 °C.
Per l’utilizzo condiviso di veicoli o imbarcazioni, dove evidentemente non si può mantenere la distanza di sicurezza tra istruttore e allievo, occorre garantire il rispetto delle misure sanitarie mediante l’utilizzo degli appositi dispositivi di protezione individuali (mascherine e guanti) previsti dalla normativa vigente. Analoghe precauzioni andranno adottate dal personale esaminatore. La pulizia delle superfici esposte al contatto diretto o indiretto delle persone presenti nell’abitacolo o a bordo dell’imbarcazione e va garantito il ricambio d’aria. Per l’auto non si può usare il sistema meccanico di ricambio d’aria e si deve invece viaggiare con i finestrini abbassati.
«Sono ottimista, ma l’ottimismo va diviso per due – dichiara Mirco Baraldi, Coordinatore regionale delle Autoscuole UNASCA dell’Emilia Romagna –, va dunque tenuto presente che le autoscuole non devono interagire solo con il mercato ma anche con una istituzione che pone delle rigide condizioni di sicurezza. In piena emergenza sanitaria abbiamo visto medici e infermieri già in pensione mettersi a disposizione della collettività, d’intesa con il Ministero della Salute. Sul nostro versante, purtroppo, dobbiamo ricaricare un orologio fermo a tre mesi fa. Per farlo occorre lo spirito giusto anche da Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In Emilia Romagna abbiamo avuto la spinta del governatore Stefano Bonaccini, del grande lavoro di raccordo fatto dal suo capo di Gabinetto Gianmaria Manghi, sulla base del protocollo elaborato da Unasca».
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