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Formazione: nel cantiere dei nuovi corsi del Centro Studi Cesare Ferrari

Formazione: nel cantiere dei nuovi corsi del Centro Studi Cesare Ferrari

| il 13, set 2021

Il digitale, imprescindibile compagno di scuola del consulente automobilistico e del docente in autoscuola
Il Centro Studi Cesare Ferrari si prepara a erogare più formazione: intervista con il presidente Luigi Michelini

(e.b.) Presidente Luigi Michelini: nella didattica s’è fatta di necessità, virtù. Lockdown, distanziamento fisico, zone rosse. La didattica del Centro Studi “Cesare Ferrari” si è spostata su Zoom o altre piattaforme professionali con i format “Un caffè con il centro studi” e “Praticando”. Cosa sono?
«Come tutti, in questo anno di pandemia abbiamo dovuto adeguarci alla formazione on line. Ci siamo quindi inventati il “Caffè con il Centro Studi” per dare un aggiornamento frequente e veloce sulle tematiche di settore. Il taglio è giornalistico informativo: prevede incontri brevi, di un’ora al massimo, e in un orario facilmente fruibile, dalle 14 alle 15. I “Praticando con il Centro Studi” sono invece incontri più lunghi, con un taglio didattico e di studio dove si approfondiscono le tematiche anche con dei question time e l’invio di materiali. Entrambi i format sono registrati e a disposizione degli associati nel caso non abbiamo potuto assistere in diretta, o li volessero rivedere».

Digitale, parola chiave per comprendere presente e futuro della mobilità, mentre l’amministrazione pubblica eroga sempre più servizi online. Studi e autoscuole, perciò, devono tornare sui banchi di scuola del Centro Studi?
«La formazione è sempre stata al centro del pensiero associativo, tanto che uno dei nostri slogan è: “non c’è futuro senza formazione”. Le tecnologie digitali stanno decisamente rivoluzionando il modo di lavorare del consulente automobilistico. Constatare che gli strumenti di lavoro da analogici diventano digitale, però, non deve farci scordare che il contenuto rimane intriso di cultura professionale e conoscenza approfondita delle materie di settore. Questa avvertenza vale per gli studi, a maggior ragione, durante la rivoluzione del documento unico. Oggi ci affidiamo al supporto delle software house, ma alla base di ogni formalità che viene lavorata ci sono norme e motivazioni che vanno conosciute. Questa conoscenza resta imprescindibile. È qui che il centro studi deve continuare ad intervenire soprattutto per le nuove generazioni. Di contro, è indubbio che per i consulenti di vecchia generazione come il sottoscritto sta diventando quasi impossibile lavorare senza un radicale aggiornamento o il supporto di un collaboratore esperto, magari nativo digitale, che traduce le volontà del consulente in formalità in Du».

Quali sono i numeri della formazione erogata in ambiente digitale?
«Un dato interessante è il numero delle persone messe in formazione. Si passati da una media annua di 3.000 nel 2018 e 2019 a 10.000 nel 2020».

“Torneremo a vederci di persona” è il leit motiv di chi non ne può più delle riunioni online e della didattica a distanza. Questo però non sembra valere per i professionisti; in futuro come bilancerete queste due modalità di formazione?
«Pensiamo che questa esperienza online debba continuare anche quando potremo finalmente tornare a incontrarci in presenza. Pensiamo di farlo da settembre. Il digitale offre possibilità importanti: pensiamo alla possibilità di rivedere nozioni e concetti, oppure di sottoporre la propria preparazione professionale a verifiche on line. Inoltre, permette un notevole risparmio economico e di tempo evitando gli spostamenti e può essere progettato e realizzato in tempi brevi. D’altro lato, vi sono alcune esperienze formative come i test drive per le autoscuole o la gestione del question time a voce nei seminari che sono decisamente difficili da replicare online, se non in certi casi impossibili».

I veicoli incorporano sempre più tecnologia intelligente e connessa.
«Anche per le autoscuole il digitale sta cambiando il modo di insegnare con i numerosi sistemi avanzati di assistenza alla guida chiamati Adas gli insegnanti istruttori devono tenerne conto per un completo insegnamento ai nuovi automobilisti di domani. A questo riguardo stiamo predisponendo una serie di incontri formativi».

La mobilità, soprattutto urbana, si è rapidamente popolata di nuovi veicoli. Dai monopattini ai tricicli per le consegne dei pacchi a domicilio, cambia anche l’interazione tra veicoli. In questo caso la formazione va su strada, con i docenti master del Centro Studi.
«Il gruppo di colleghi che si sono resi disponibili a divenire formatori del Centro Studi è nato sulla scorta del rinnovo dell’attestato biennale di insegnante istruttore. Oltre alla formazione frontale in aula con docenti come, per esempio, Giandomenico Protospataro, dirigente della Polizia di Stato, questo gruppo ha potuto beneficiare di approfondimenti pratici come la giornata di prove pratiche su auto elettriche con Nissan all’autodromo di Vallelunga a Roma. Sono appuntamenti importanti, che poi si sono allargati al gruppo Stellantis, con prove pratiche lungo le strade di Torino, per imparare a sfruttare al meglio le innovazioni tecnologiche delle nuove forme di propulsione. Questo gruppo di docenti master del Centro Studi Cesare Ferrari sarà certamente coinvolto in futuro. Abbiamo dei progetti con Unasca per la formazione su altri veicoli oltre alle automobili. Quel che è importante sottolineare è che questo gruppo di docenti ha la precisa missione di trasferire poi a cascata le competenze acquisite agli associati sui territori. L’obiettivo, nel medio termine, è attivare questo meccanismo formativo indipendentemente dalla scadenza biennale degli attesti degli insegnanti istruttori. Questo sarà il valore aggiunto che porteremo».

Nautica, anche qui c’è uno scenario in mutamento e la formazione diventa un asset per presidiare quote di mercato notoriamente molto interessanti.
«Assolutamente sì. La nautica per il settore autoscuole può rappresentare il completamento dei servizi relativi alle patenti auto e moto. Per esempio, con la novità speriamo imminente di effettuare le visite mediche presso gli ambulatori nei nostri uffici. Anche gli studi di consulenza con lo Sted stanno vivendo un periodo di forti cambiamenti che può essere paragonato al Documento Unico per le auto. Abbiamo trattato questi argomenti con webinar e approfondimenti sia settore scuole che studi dove ritorneremo a breve».

Dopo sei mesi di presidenza del Cscf, da qui ai prossimi tre anni come vede l’evoluzione della formazione professionale nel settore della mobilità?
«La formazione professionale erogata dal Centro Studi Cesare Ferrari, in particolare da questo direttivo, ha il preciso obiettivo di sostenere gli associati Unasca con tempestività quando serve per far crescere l’associato e di conseguenza tutta la categoria. Inoltre, sosteniamo e affianchiamo gli associati che desiderano diventare una sede formativa del centro studi per organizzare corsi particolarmente professionalizzanti come l’accesso alla professione di autotrasporto e insegnanti istruttori. Proprio a tale scopo abbiamo realizzato una piattaforma web che sarà sempre più utile in futuro. Se poi riuscissimo a percorrere l’obiettivo di creare un ordine professionale come annunciato nel programma della Segreteria nazionale Studi, la formazione permanente potrebbe diventare il valore aggiunto per una crescita costante e continua. Sempre in questa direzione stiamo rivedendo il programma della scuola di formazione permanente e gli accordi con le università con cui Unasca e centro studi collaborano, prima fra tutti quella di Macerata per la formazione di alto livello. Tutti questi strumenti e occasioni di crescita sono fondamentali per consulenti e istruttori. In tema di formazione professionale della nostra categoria, stiamo progettando una modalità di supporto formativo per le scuole o i consorzi che intendono organizzare corsi di formazione iniziale per insegnanti istruttori. Un tema molto attuale che riguarda la mancanza di personale delle autoscuole».

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