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Mobilità elettrica, a quando investimenti per le batterie?

Mobilità elettrica, a quando investimenti per le batterie?

| il 27, mag 2019

«Finché non c’è un importante investimento nelle batterie, non si può passare di vendere 20 milioni di veicoli elettrici. Perché non ci sono le batterie per farlo», dice ai microfoni di “Punto e Giorno al volante” Renato Mazzoncini, docente di Mobility, Infrastructures and Services al Politecnico di Milano che dal 2003 guida solo auto elettriche.

Per molto tempo il dibattito sulle auto elettriche ha posto l’attenzione del mercato quasi esclusivamente sulle colonnine. Se manca l’infrastruttura, manca il mercato. Ma per Mazzoncini c’è un elemento che rimane taciuto e che però condiziona in modo preponderante la diffusione dell’auto elettrica con o senza eco bonus. Non solo in Italia, ma si scala globale. Le batterie, appunto.

«Per passare dal 3 al 100 per cento del mercato dell’automotive – prosegue Mazzoncini -, quota che si dovrebbe raggiungere, secondo alcune stime, nel 2050 occorre moltiplicare per 30 le batterie disponibili. Ad oggi l’unico produttore che investe è Tesla, che ha messo a punto l’acquisizione di Maxwell, diventando così l’unica casa dotata di pipeline per le sue batterie».

Anche sul versante dei prezzi di listino, Mazzoncini smonta alcuni luoghi comuni e va alla radice del problema. «Non c’è nessuna ragione – argomenta il docente del Politecnico – per cui un’auto elettrica debba costare di più di un’auto termica. Basterebbe fare una distinta base di quel che c’è su un’auto elettrica e su un’auto termica per rendersi conto che a partire dal motore stesso la costruzione del veicolo elettrico è più semplice. L’unica ragione per cui i prezzi sono così alti è che i produttori per ora non possono permettersi di vendere auto elettriche. Se domattina le persone entrassero in concessionaria e si trovassero di fronte due veicoli della stessa categoria, di cui uno a motore elettrico, sono convinto che con la sensibilità che ha raggiunto oggi il tema ambientale, e con l’autonomia che anno raggiunto questi veicoli, uno su due prenderebbe il modello elettrico. Solo che, a quel punto, le case automobilistiche non sarebbero in grado di fare la consegna di quei veicoli perché non avrebbero batterie a sufficienza. E in questa fase transitoria probabilmente si ritroverebbero in grandi difficoltà».

Il motivo per cui le case automobilistiche non stanno investendo in batterie? «Perché non è stabile la tecnologia delle batterie. Le batterie a ioni allo stato liquido probabilmente verranno sostitute nei prossimi anni con qualcos’altro. Il che richiede miliardi di euro di investimenti. La preoccupazione è non sbagliare tecnologia», conclude Mazzoncini.

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