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Omicidio stradale. A 6 mesi dalla legge meno morti e pirati

Omicidio stradale. A 6 mesi dalla legge meno morti e pirati

| il 22, set 2017

I dati del nuovo report Asaps fotografano una diminuzione delle irregolarità, a partire proprio dalle fughe. E non è escluso che, al di là del timore di essere severamente puniti, abbia influito anche la questione culturale

Nei primi sei mesi del 2017 la pirateria stradale è diminuita dell’8,6 per cento (508 episodi contro i 556 dello stesso periodo dello scorso anno), la mortalità è scesa del 7,7 per cento (48 decessi contro 52, tra cui 23 pedoni e dieci ciclisti) e si è registrato il 15,1 per cento in meno di meno feriti (564 rispetto a 664). Le cifre, fornite dall’Osservatorio Asaps, l’Associazione sostenitori della polizia stradale, verranno presentati oggi a Rimini alle Giornate della Polizia locale. Il nuovo reato di omicidio stradale comporta il raddoppio dei termini di prescrizione e l’arresto obbligatorio in flagranza nel caso più grave (bevuta «pesante» e droga). Prevede anche le lesioni stradali ed è declinato intorno a tre variabili: il mancato rispetto del codice della strada, l’uso di alcol e droga. Nell’ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando le norme stradali, la pena va da 2 a 7 anni. Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi: chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe rischia da 8 a 12 anni di carcere. I dati del report Asaps fotografano una diminuzione delle irregolarità, a partire proprio dalle fughe. E non è escluso che, al di là del timore di essere severamente puniti, abbia influito anche la questione culturale. Quella cioè che considera, anche da un punto di vista mediatico e dell’opinione pubblica, l’omicidio stradale come una grave macchia penale.

Sono comunque in discesa del 31,9 per cento anche le ebbrezze accertate quasi immediatamente dopo la fuga e l’individuazione del pirata: sono stati individuati 32 positivi contro 47. Il presidente Asaps Biserni sottolinea che «nei primi 15 mesi dall’entrata in vigore della legge 41/2016 gli arresti obbligatori fatti dalla Polstrada sono stati appena 32, quindi è facile calcolare che in 12 mesi, aggiungendo gli arresti fatti da carabinieri e polizia locale, poche decine, si arriverà intorno a 100-130, esattamente come aveva previsto l’Asaps alcuni mesi prima dell’approvazione della legge 41». Non resta che attendere. Il futuro dimostrerà se la tendenza ai numeri positivi, grazie alla nuova legge, verrà definitivamente confermata.

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