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Continua l’impegno internazionale di Unasca

Continua l’impegno internazionale di Unasca

| il 22, set 2017

Anche l’ultimo Consiglio Nazionale Autoscuole testimonia quanto oggi sia importante lavorare in un contesto europeo e internazionale sui temi della sicurezza stradale e della formazione dei conducenti.

Il Consiglio Nazionale Autoscuole dello scorso 17 giugno è stato un momento di grande slancio oltre i confini nazionali. Ospiti stranieri, intreccio di lingue e culture diverse, grande curiosità dei delegati presenti, voglia di conoscere altre esperienze sono state le sensazioni percepite in sala e nei corridoi, confermate da messaggi e mail di molti partecipanti. Non si è trattato di un evento estemporaneo, ma di una precisa scelta di campo che Unasca ha fatto da molti anni e che continua nel lavoro della attuale segreteria nazionale autoscuole: lavorare in un contesto europeo e internazionale sui temi della sicurezza stradale e della formazione dei conducenti. Infatti Unasca è tra i fondatori di EFA, la federazione europea delle autoscuole, e guarda con attenzione a ciò che si muove in Europa e nel mondo sui temi della mobilità. Per questo motivo abbiamo invitato la rappresentante della CIECA (Organizzazione internazionale degli esaminatori) Augusta Sica, Antonio Avenoso, Presidente di ETSC, oltre a Enrique Lorca Sanchez, rappresentante della CNAE, Associazione delle autoscuole spagnole e a Berhnard Reiter, direttore della Accademia di guida di Bielefeld, Accademia tedesca di formazione istruttori di guida e Fiorella Toro, psicologa e criminologa belga, oltre a ospiti italiani tra cui la dottoressa Annamaria Giannini de l’Università La Sapienza di Roma. Siamo, infatti, sempre più convinti che in tema di circolazione e sicurezza le decisioni vengano prese a livello internazionale, come dimostrano le tre direttive comunitarie in tema di patenti di guida, la direttiva inerente la carta di qualificazione del conducente, i regolamenti relativi alla normativa sociale dei trasporti e al cronotachigrafo, e altro ancora. Ecco perché occorre potenziare l’impegno e investire nuove risorse su questo versante. Devo confessare che mi è piaciuto molto osservare, da un ruolo defilato, colleghi più giovani e dinamici, in grado di comprendere e parlare lingue diverse, muoversi con disinvoltura tra ospiti stranieri, condurre il dibattito, entrare ed uscire dallo studio televisivo di “Buongiorno Unasca”. Credo che una nuova leva di dirigenti autoscuole sia ormai pronta in vista del prossimo Congresso. Naturalmente tutto questo non ci fa dimenticare le tipicità italiane, i nostri problemi quotidiani, ma abbiamo ricevuto un messaggio importante: per molti versi dobbiamo migliorare, mentre per altri possiamo essere un modello, vedi ad esempio il modo in cui in Italia abbiamo difeso la tipicità delle autoscuole rispetto alla liberalizzazione delle professioni, aspetto rimarcato anche dal collega spagnolo.

Emilio Patella
Segretario Nazionale Settore Autoscuole

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