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Cima

Autotrasporto: la lettera aperta del presidente di Conftrasporto al ministro Delrio

Autotrasporto: la lettera aperta del presidente di Conftrasporto al ministro Delrio

| il 01, Mar 2017

Paolo Uggè: “I finanziamenti chiesti dall’Authority? Usiamoli per nuovi posti di lavoro”

Lo ha affermato di persona durante il convegno organizzato la scorsa settimana al Transpotec di Verona, e ora la richiesta di Paolo Uggè, Presidente di Conftrasporto, fa appello direttamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, tramite una lettera aperta pubblicata oggi su Il Giornale, domandando se i finanziamenti chiesti dall’Authority alle imprese di autotrasporto non possano, invece, essere utilizzati per creare nuovi posti di lavoro.
Ve la riproponiamo di seguito.

 

“Gentile signor Ministro,

come già accaduto negli anni passati l’Authority dei trasporti ha deliberato anche per l’anno in corso di richiedere alle imprese del settore il contributo necessario al suo funzionamento. Il mondo dell’autotrasporto, a giudizio della scrivente, non è assoggettato all’obbligo del contributo (convincimento condiviso per ben due volte dal Suo stesso ministero), in quanto l’attività di vigilanza, prevista dall’articolo 37 comma 6 lettera b, non è in alcun modo riconducibile alla fattispecie dell’attività resa dalle imprese di autotrasporto.
Lascia perplessi che la motivazione addotta a giustificazione della richiesta sia la copertura dei maggiori costi determinati dal completamento degli organici dell’Authority. Recentemente invece la richiesta di implementare gli organici degli uffici delle Motorizzazioni non è stata soddisfatta, anche se il diniego genera gravi difficoltà alle imprese di trasporto, in particolare a quelle che
competono sui mercati esteri.
Procedere da un lato con la richiesta di un contributo sulla legittimità del quale il Tar del Piemonte ha sollevato un’eccezione alla Suprema Corte (l’autotrasporto è un settore liberalizzato, vincolato solo alle disposizioni comunitarie), mentre dall’altro si ostacola l’implementazione del personale indispensabile al funzionamento degli uffici territoriali, è inaccettabile.
Conftrasporto non intende recedere dall’opporsi a una richiesta pretestuosa, di dubbia legittimità e in alcun modo supportata dalle vigenti norme di legge. Conftrasporto è intenzionata invece a partecipare allo sforzo di offrire risposte alle istanze occupazionali del mondo giovanile, condivise dal Governo. Per questo Le chiedo, gentile signor Ministro, di trasformare la richiesta, utile al mantenimento di una sovrastruttura, in un’iniziativa che investa le medesime risorse per favorire l’occupazione giovanile assegnandole a un fondo gestito dall’Albo degli Autotrasportatori per abbattere i costi necessari a ottenere l’abilitazione alla professione di conducente (patente,
carta di qualificazione del conducente etc). Si determinerebbe, se inquadrato nell’azione combinata scuola/lavoro, un risultato positivo che potrebbe innescare, ove si introducano agevolazioni di carattere fiscale/previdenziale, opportunità di lavoro per dei giovani professionisti adeguatamente formati.
Le imprese di trasporto sono dunque disponibili a investire non per una struttura autoreferenziale, ma per partecipare allo sforzo necessario a far ripartire l’occupazione nel settore del trasporto, oggi sempre più assicurata da operatori provenienti da Paesi esteri. La proposta, avanzata durante il recente Transpotec, ha sollevato l’interesse di molte imprese ma anche dai ‘sociaI’ sui quali i giovani si confrontano. Conftrasporto ha già avviato a livello europeo un’azione tendente ad avvicinare nuove generazioni al mondo della logistica e dei trasporti, ottenendo l’interesse del commissario ai Trasporti Violet Bulc e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, presenti nella sede della Confcommercio di Bruxelles assieme a un’ottantina di giovani.

Che ne pensa, signor Ministro?

Nel restare a Sua disposizione, La saluto.

Il Presidente Conftrasporto”

 

 

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