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Bicifestazione, il movimento che vuole più gente sui pedali in città

Bicifestazione, il movimento che vuole più gente sui pedali in città

| il 24, apr 2018

Il 28 aprile ci sarà una manifestazione organizzata da alcune associazioni che si battono per garantire chi si vuole spostare in bicicletta nei grandi centri urbani.

Il prossimo sabato, 28 aprile 2018, a Roma ci sarà la Bicifestazione. Un evento, un raduno, un modo per chiedere, tutti insieme, il rispetto dei diritti dei ciclisti. Un fermento che c’è già da diversi mesi per una manifestazione che riprende da dove aveva lasciato la grande manifestazione #salvaiciclisti del 2012. Troppi ciclisti vittime di incidenti sulla strada, troppa poca considerazione di un mezzo che, invece, ha pieno diritto di essere sulla strada così come i mezzi motorizzati.

Questi i 10 punti del Manifesto

Il manifesto si compone quindi di 10 punti che mettono insieme ideali e provvedimenti tecnici puntuali rivolti alle istituzioni italiane per trasformare l’Italia in un paese attento alle esigenze di chi pedala e di chi va a piedi.

  1. Vogliamo più trasporto pubblico. Nella legge di bilancio dello stato vogliamo che il fondo nazionale per il Tpl arrivi in tre anni a 5,5 miliardi di euro. Nei bilanci di comuni e regioni Regioni devono esserci contributi al fondo nazionale pari a 10 euro ad abitante per le Regioni e 50 centesimi ad abitante.
  2. Vogliamo più tram e metropolitane. Un piano nazionale decennale di investimenti finanziato dal governo per raddoppiare il chilometraggio delle reti di tram, metro o ferrovie metropolitane e migliorarne l’integrazione, con l’obbligo per le regioni e i comuni beneficiari di cofinanziare fino al 30% degli investimenti.
  3. Vogliamo l’intermodalità. Parcheggi bici e velostazioni alle fermate del Tpl e alle stazioni ferroviarie e vogliamo le bici sui mezzi pubblici come obbligo contrattuale nel contratto di servizio di RFI e per le aziende di esercizio dei servizi di trasporto.
  4. Vogliamo i piani della mobilità. I comuni facciano i piani urbani della mobilità e subordino le scelte urbanistiche alla disponibilità del trasporto pubblico e alla riduzione della dispersione insediativa, e che il Mit, le regioni e i comuni facciano i piani per la ciclabilità previsti dalla legge 2/2018. Vogliamo bike manager nei comuni, nelle città metropolitane, nelle regioni: vogliamo persone competenti e appassionate che si occupino di bicicletta dentro le istituzioni.
  5. Vogliamo città ciclabili. Lo stato, le regioni e i comuni finanzino stabilmente con 10 cent all’anno ad abitante la realizzazione di piste e corsie ciclabili, marciapiedi, zone 30, attraversamenti rialzati e illuminati, riduzione delle carreggiate stradali per favorire la circolazione in sicurezza di ciclisti, pedoni e disabili.
  6. Vogliamo la mobilità attiva e sostenibile a scuola. Percorsi sicuri per andare a scuola a piedi o in bici, incentivazione dei bicibus e pedibus (garantendo a entrambi gli opportuni finanziamenti che non li facciano dipendere dalla buona volontà dei singoli o dalla disponibilità di questo o quel bando), allontanamento del traffico dalle scuole, educazione alla mobilità attiva per gli studenti, introduzione della figura del mobility manager scolastico.
  7. Vogliamo la mobilità attiva e sostenibile nei luoghi di lavoro. Finanziamento del buono mobilità per premiare i lavoratori che fanno scelte sostenibili negli spostamenti e per attrezzare nelle aziende spazi protetti per le biciclette.
  8. Vogliamo la sosta in strada a pagamento. Ridurre lo spazio dedicato alla sosta nelle città per ridurre il traffico, recuperare spazio per disabili, pedoni, biciclette, trasporto pubblico, per la vita. Utilizzare i proventi per la mobilità sostenibile e abbattere le barriere architettoniche.
  9. Vogliamo i 30km all’ora in città. Una velocità massima di 30km/h necessaria a diminuire i morti sulle strade e modificare il Codice della Strada per permettere la realizzazione di tutti i presidi di sicurezza delle zone residenziali già in uso in tutta Europa.
  10. Vogliamo il rispetto delle regole di circolazione. Maggiori controlli e campagne per diminuire i comportamenti più pericolosi, tra cui l’eccesso di velocità, il sorpasso azzardato, la sosta su pedonali e ciclabili, l’uso degli smartphone.

 

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