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Cima

ADAS, l’impatto sull’esame di guida

ADAS, l’impatto sull’esame di guida

| il 31, Ott 2019

La Francia si interroga sull’impatto degli ADAS sugli esami di guida per conseguire le patenti. A fine ottobre presso il Ministero dell’Interno francese a Parigi, si è svolto il workshop a porte chiuse dal titolo “ADAS and their direct impact on the practical test”, per capire quale sia, per l’appunto, l’impatto dei dispositivi di ausilio alla guida dei veicoli.

La diffusione degli ADAS nei veicoli leggeri comincia a interessare anche la CIECA, l’Organizzazione Internazionale dei Centri di Esame. «C’è necessità di cominciare a ragionare su come ci si debba organizzare per la gestione degli esami di guida da sostenere sui veicoli dotati di ADAS – dice René Claesen, Presidente di CIECA -. Da un anno seguiamo i lavori di modifica della Convenzione di Vienna presso l’UNECE e altre istituzioni internazionali. C’è tanto fermento e vogliamo esprimere il nostro punto di vista ed esser pronti ad affrontare le prossime sfide».

Anche EFA partecipa e dà spunti interessanti, ponendo l’attenzione sulla schisi che si è verificata tra la vita reale e quella legislativa. «Possiamo immaginare tutti gli scenari possibili – aggiunge Manuel Picardi, Segretario generale EFA – ma fino a quando gli esami di guida sono ancora arbitrari e non c’è un effettivo monitoraggio degli stessi, stiamo perdendo del tempo. Se si dovrà ragionare sulla possibile valutazione delle capacità dei conducenti anche nella gestione degli ADAS, bisognerà ipotizzare un allungamento delle sedute d’esame, con il problema relativo della mancanza cronica di esaminatori in alcune aree geografiche, piuttosto che altre. Una delle prime cose da prendere in considerazione sarà di dover stabilire nella Direttiva che regolamenta gli esami di guida, quali siano i requisiti minimi per i veicoli d’esame, ovvero su l’utilizzo di quali ADAS si verrà giudicati. Ci sono alcuni Paesi europei dove l’esame pratico si svolge sulle auto del Ministero e non sarà un’operazione semplice dover sostituire il parco veicolare per adeguarsi agli standard europei».

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